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gli narrò [del luogo che aveva trovato] e gli disse: Se il Beato me lo permette, andrei a quel boschetto di "manghi per esercitarmi"". A queste parole, il Beato disse al venerabile Meghiya: ""Attendi un poco, Meghiya, io sono solo fintanto che non arrivi un altro monaco "" (59)." "Più tardi il venerabile Meghiya disse per la seconda volta al Beato: "" Signore, il Beato non ha da compiere più nulla che debba essere compiuto, non ha più nulla da aggiungere a ciò che ha già fatto. Ma per me, o Signore, vi è ancora di più da compiere di ciò che deve essere compiuto, vi è ancora da aggiungere a ciò che ho già fatto. Se il Beato mi dà licenza, andrei a quel bosco di manghi per esercitarmi [alla concentrazione]"". Ancora, per seconda volta, il Beato rispose al venerabile Meghiya: "" Aspetta un po', Meghiya. Io sono solo, intanto che non arrivi un altro monaco ""." "Più tardi, per terza volta, il venerabile Meghiya presentò la sua richiesta ed il Beato gli rispose: "" Bene, 53 Meghiya, che possiamo noi dire ad un Meghiya che ci parla di esercitarsi nella concentrazione. Fa' ciò che ti sembra opportuno compiere in questo tempo! "". A queste parole il venerabile Meghiya si alzò dal luogo ove era assiso, salutò il Beato girandogli attorno verso destra e se ne andò al bosco di manghi; giuntovi, vi penetrò e sedette per il riposo meridiano ai piedi di un certo albero. Ora, mentre il venerabile Meghiya se ne stava in quel boschetto di manghi, soverchiarono [la sua mente] tre formo di pensiero cattive e malefiche, cioè pensieri concupiscenti, pensieri di odio, pensieri di uccisione. Allora il venerabile Meghiya così rifletté: ""È strano davvero, è stupefacente davvero che proprio io, che pieno di fede lasciai la casa per la vita errante, venga così assalito da tre forme di pensiero, cattive e malefiche, cioè pensieri concupiscenti, pensieri di odio, pensieri di uccisione!"". Così, venuta la sera, si alzò dal suo eremo ed andò dal Beato. Giunto che fu dal Beato lo salutò e, avendolo salutato, si sedette in un canto e gli disse: ""Signore, mentre me ne stavo nel boschetto di manghi sono stato assalito da tre forme di pensiero, cattive e malefiche" Allora, o Signore, ho riflettuto: è strano davvero, è stupefacente davvero, che io venga così assalito "!"". ""O Meghiya, cinque sono gli elementi che ostacolano la maturazione di un cuore (= dello spirito), allorché questo non è ancora maturo!" "1) Qui, o Meghiya, il monaco è [circondato da] buona amicizia, buona dimestichezza, buona confidenza. Questo è il primo elemento che conduce un cuore non ancora maturo alla maturazione. 2) Oltre a ciò,
Meghiya, il monaco pratica le virtù (sila), dimora raffrenato mediante l'obbedienza ai precetti (60), è perfetto nella pratica della giusta condotta, considera temibili le mancanze più lievi, e intraprende ad allenarsi nelle diverse forme di ascesi. Quando il cuore non è ancora maturo, o Meghiya, questo è il secondo elemento che conduce alla sua maturazione. 3) Inoltre, o Meghiya, il monaco pratica la conversazione con piacere, senza pena e senza limite, soltanto in quanto purifica ed è adatta ad aprire il cuore [all'autoanalisi] e conduce alla revulsione [degli ostacoli], al distacco, alla calma, alla quiete, alla perfetta intuizione, all'estinzione, cioè, la conversazione riguardante l'aver necessità di poco, l'essere contento del proprio stato, lo stato solitario, l'essere schivi della società, il porre in atto virile energia. Quando il cuore non è ancora maturo, questo, o Meghiya, è il terzo elemento che conduce alla sua maturazione. 4) Inoltre ancora, o Meghiya, il monaco permane risoluto nell'operare, nell'abbandonare le cose non benefiche e nell'acquistarsi quelle benefiche; è forte e costante nello sforzo e non scarica il fardello quando si tratta [di intraprendere] azioni meritorie. Quando il cuore non è ancora maturo, questo, o Meghiya, è il quarto elemento che conduce alla sua maturazione. 5) Oltre a ciò, o Meghiya, il monaco possiede la gnosi (61), quella gnosi che gli permette di intuire lo sviluppo e la decadenza [degli elementi della realtà], con la penetrazione arya, che fa discernere la fine del Male. Quando il cuore non è ancora maturo, o Meghiya, questo è il quinto elemento che conduce alla sua maturazione." Ora, Meghiya, questo deve essere atteso da un monaco che ha buona amicizia, buona dimestichezza, buona confidenza - cioè, che egli praticherà virtù, dimorerà raffrenato mediante l'obbedienza ai precetti, sarà perfetto nella pratica della giusta condotta, considererà temibili le mancanze più lievi, si allenerà nelle diverse forme di ascesi. Questo, o Meghiya, deve essere atteso da un monaco che pratica virtù...... cioè, che egli praticherà con piacere la conversazione soltanto in quanto purifica ed è adatta ad aprire il cuore, a condurre alla revulsione, al distacco, alla calma, alla perfetta gnosi, all'estinzione Questo, o Meghiya, deve essere atteso dal monaco che pratica con piacere la conversazione soltanto in quanto purifica , cioè che permarrà risoluto nell'operare, nell'abbandonare le cose non benefiche e nell'acquistarsi quelle benefiche, che sarà forte e costante nello sforzo e non scaricherà il fardello quando si tratterà di intraprendere azioni meritorie (62). Questo, o Meghiya, sarà atteso dal monaco che
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gli narrò [del luogo che aveva trovato] e gli disse:<br />
Se il Beato me lo permette, andrei a quel boschetto di<br />
"manghi per esercitarmi"". A queste parole, il Beato disse al venerabile Meghiya: ""Attendi un<br />
poco,<br />
Meghiya, io sono solo fintanto che non arrivi un altro monaco "" (59)."<br />
"Più tardi il venerabile Meghiya disse per la seconda volta al Beato: "" Signore, il Beato non ha<br />
da compiere<br />
più nulla che debba essere compiuto, non ha più nulla da aggiungere a ciò che ha già fatto. Ma<br />
per me, o<br />
Signore, vi è ancora di più da compiere di ciò che deve essere compiuto, vi è ancora da<br />
aggiungere a ciò che<br />
ho già fatto. Se il Beato mi dà licenza, andrei a quel bosco di manghi per esercitarmi [alla<br />
concentrazione]"".<br />
Ancora, per seconda volta, il Beato rispose al venerabile Meghiya: "" Aspetta un po', Meghiya.<br />
Io sono solo,<br />
intanto che non arrivi un altro monaco ""."<br />
"Più tardi, per terza volta, il venerabile Meghiya presentò la sua richiesta ed il Beato gli<br />
rispose: "" Bene,<br />
53<br />
Meghiya, che possiamo noi dire ad un Meghiya che ci parla di esercitarsi nella concentrazione.<br />
Fa' ciò che ti<br />
sembra opportuno compiere in questo tempo! "". A queste parole il venerabile Meghiya si alzò<br />
dal luogo ove<br />
era assiso, salutò il Beato girandogli attorno verso destra e se ne andò al bosco di manghi;<br />
giuntovi, vi<br />
penetrò e sedette per il riposo meridiano ai piedi di un certo albero. Ora, mentre il venerabile<br />
Meghiya se ne<br />
stava in quel boschetto di manghi, soverchiarono [la sua mente] tre formo di pensiero cattive<br />
e malefiche,<br />
cioè pensieri concupiscenti, pensieri di odio, pensieri di uccisione. Allora il venerabile<br />
Meghiya così rifletté:<br />
""È strano davvero, è stupefacente davvero che proprio io, che pieno di fede lasciai la casa per<br />
la vita errante,<br />
venga così assalito da tre forme di pensiero, cattive e malefiche, cioè pensieri concupiscenti,<br />
pensieri di odio,<br />
pensieri di uccisione!"". Così, venuta la sera, si alzò dal suo eremo ed andò dal Beato. Giunto<br />
che fu dal<br />
Beato lo salutò e, avendolo salutato, si sedette in un canto e gli disse: ""Signore, mentre me ne<br />
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boschetto di manghi sono stato assalito da tre forme di pensiero, cattive e malefiche" Allora, o<br />
Signore, ho<br />
riflettuto: è strano davvero, è stupefacente davvero, che io venga così assalito "!"". ""O<br />
Meghiya, cinque<br />
sono gli elementi che ostacolano la maturazione di un cuore (= dello spirito), allorché questo<br />
non è ancora<br />
maturo!"<br />
"1) Qui, o Meghiya, il monaco è [circondato da] buona amicizia, buona dimestichezza, buona<br />
confidenza.<br />
Questo è il primo elemento che conduce un cuore non ancora maturo alla maturazione. 2)<br />
Oltre a ciò,