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arriva grado a grado ad essere il suo vero scopo, l faltra non essendo piu considerata che come mezzo; per il resto degli uomini si e la loro stessa esistenza, insipida, vuota e desolata che deve loro servire di scopo. La vita intellettuale sara l foccupazione principale dell fuomo superiore; aumentando senza mai cessare il suo tesoro di senno e di scienza, essa cosi acquista costantemente una connessione ed una gradazione, una unita ed una perfezione sempre piu spiccate, come un fopera d farte in via di formazione. In cambio che penoso contrasto fa con questa la vita degli altri, puramente pratica, diretta solo al benessere personale, vita che non ha aumento possibile se non in lunghezza senza poter guadagnare in profondita, e destinata nondimeno a servir loro di scopo per se stessa, mentre per l faltro essa e un semplice mezzo! La nostra vita pratica, reale, dal momento che le passioni non la tengono in agitazione, e noiosa e scipita; quando esse la turbano diventa ben presto dolorosa; si e per questo che sono felici solamente coloro cui e toccato in sorte una somma d fintelletto eccedente quella misura che il servizio della loro volonta reclama. Cosi a lato della vita effettiva essi possono vivere d funa vita intellettuale che li occupa e li ricrea senza dolore, e tuttavia con vivacita. Il semplice agio, vale a dire un intelletto non occupato al servizio della volonta, non basta, abbisogna per cio un eccedente positivo di forza che solo ci rende atti ad un foccupazione puramente spirituale e non legata al servizio della volonta. Per lo contrario l fozio senza lo studio e morte e sepolcro dell fuomo vivo (Seneca, Ep. 82). Nella misura di questo eccedente, la vita intellettuale esistente a lato della vita reale presentera gradazioni innumerevoli, dai lavori del raccoglitore che descrive insetti, uccelli, minerali, monete, ecc., fino alle piu alte produzioni della poesia e della filosofia. Una tal vita intellettuale protegge non soltanto contro la noia, ma anche contro le sue perniciose conseguenze. Essa infatti ripara dalla cattiva compagnia e dai molti pericoli, disgrazie, perdite, e dissipazioni a cui si espone chi cerca interamente la sua felicita nella vita reale. Volendo parlare di me, per esempio, diro che la mia filosofia non m fha fruttato, ma mi ha risparmiato molto. L fuomo normale invece o limitato, nei piaceri della vita, alle cose esterne, quali le

icchezze, il grado, la famiglia, gli amici, la societa, ecc.; su esse egli stabilisce la felicita della sua vita, cosicche tale felicita crolla, quando le perde, o quando incontra qualche disinganno. Per disegnare questo stato dell findividuo possiamo dire che il suo centro di gravita cade fuori di lui. Si e per cio che le sue voglie ed i suoi capricci sono sempre variabili: quando i suoi mezzi glielo permettono ei comprera talora una villa, talora dei cavalli, oppure dara feste, poi intraprendera dei viaggi, ma sopra tutto condurra una vita fastosa, e tutto cio precisamente perche cerca, non importa dove, una soddisfazione che 22 venga dal di fuori; cosi un uomo consumato spera trovare nel brodetto e nelle droghe di farmacia la salute ed il vigore la cui vera fonte e la forza vitale propria. Per non passare immediatamente all festremo opposto, prendiamo ora un uomo dotato di una potenza intellettuale che senza esser eminente, oltrepassi tuttavia la misura ordinaria e strettamente sufficente. Vedremo quest fuomo, quando le sorgenti esterne dei piaceri venissero a mancare o piu non lo soddisfacessero, coltivare da dilettante qualche ramo delle belle arti, oppure qualche scienza, come la botanica, la mineralogia, la fisica, l fastronomia, la storia, ecc., e trovarvi un gran fondo di piacere e di ricreazione. A questo titolo possiamo dire che il suo centro di gravita cade gia in parte dentro di lui. Ma il semplice dilettantismo nell farte e ancora ben lontano dalla facolta creatrice; d faltra parte le scienze non oltrepassano i rapporti dei fenomeni tra loro, esse non possono assorbire l fuomo tutto intero, colmare tutto il suo essere, ne per conseguenza intrecciarsi cosi strettamente nel tessuto della sua esistenza da renderlo incapace di prender interesse a tutto il resto. Cio resta riservato esclusivamente alla suprema altezza intellettuale, a quell faltezza che si chiama comunemente genio; essa sola puo prender per tema, interamente ed assolutamente, l fesistenza e l fessenza delle cose; dopo di che tende, secondo la sua direzione individuale, ad esprimere i suoi profondi concetti coll farte, colla poesia o colla filosofia. Non e che per un uomo di tal tempra che l foccupazione permanente con se stesso, coi suoi pensieri e colle sue opere riesce un bisogno irresistibile; per lui la solitudine e la ben venuta, gli agi sono il bene supremo; in quanto al resto egli puo farne senza, e quando lo

arriva grado a grado ad essere il suo vero scopo, l faltra non essendo piu considerata che<br />

come mezzo; per il resto degli uomini si e la loro stessa esistenza, insipida, vuota e desolata<br />

che deve loro servire di scopo. La vita intellettuale sara l foccupazione principale dell fuomo<br />

superiore; aumentando senza mai cessare il suo tesoro di senno e di scienza, essa cosi<br />

acquista costantemente una connessione ed una gradazione, una unita ed una perfezione<br />

sempre piu spiccate, come un fopera d farte in via di formazione. In cambio che penoso<br />

contrasto fa con questa la vita degli altri, puramente pratica, diretta solo al benessere<br />

personale, vita che non ha aumento possibile se non in lunghezza senza poter guadagnare in<br />

profondita, e destinata nondimeno a servir loro di scopo per se stessa, mentre per l faltro<br />

essa e un semplice mezzo!<br />

La nostra vita pratica, reale, dal momento che le passioni non la tengono in<br />

agitazione, e noiosa e scipita; quando esse la turbano diventa ben presto dolorosa; si e per<br />

questo che sono felici solamente coloro cui e toccato in sorte una somma d fintelletto<br />

eccedente quella misura che il servizio della loro volonta reclama. Cosi a lato della vita<br />

effettiva essi possono vivere d funa vita intellettuale che li occupa e li ricrea senza dolore, e<br />

tuttavia con vivacita. Il semplice agio, vale a dire un intelletto non occupato al servizio<br />

della volonta, non basta, abbisogna per cio un eccedente positivo di forza che solo ci rende<br />

atti ad un foccupazione puramente spirituale e non legata al servizio della volonta. Per lo<br />

contrario l fozio senza lo studio e morte e sepolcro dell fuomo vivo (Seneca, Ep. 82). Nella<br />

misura di questo eccedente, la vita intellettuale esistente a lato della vita reale presentera<br />

gradazioni innumerevoli, dai lavori del raccoglitore che descrive insetti, uccelli, minerali,<br />

monete, ecc., fino alle piu alte produzioni della poesia e della filosofia.<br />

Una tal vita intellettuale protegge non soltanto contro la noia, ma anche contro le sue<br />

perniciose conseguenze. Essa infatti ripara dalla cattiva compagnia e dai molti pericoli,<br />

disgrazie, perdite, e dissipazioni a cui si espone chi cerca interamente la sua felicita nella<br />

vita reale. Volendo parlare di me, per esempio, diro che la mia filosofia non m fha fruttato,<br />

ma mi ha risparmiato molto.<br />

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