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monaco che gira per la questua, di tanto in tanto, ha l'occasione di vedere forme gradevoli<br />

all'occhio, di udire<br />

suoni gradevoli all'orecchio, di fiutare odori gradevoli al naso, di gustare sapori gradevoli alla<br />

lingua, di<br />

toccare oggetti gradevoli al tatto. Cari Signori, il monaco questuante è riverito, onorato,<br />

considerato,<br />

venerato e rispettato, allorché va in giro questuando cibo. Or dunque, Signori, anche noi<br />

andremo a questuare<br />

cibo, sicché di tempo in tempo ci capiterà l'occasione di vedere forme gradevoli"<br />

all'occhio, di udire , di fiutare , di gustare , di toccare , allorché percepiremo oggetti gradevoli<br />

all'occhio,<br />

all'orecchio, al naso, alla lingua ed al tatto. Anche noi saremo<br />

riveriti, onorati, considerati ", allorché andremo in giro questuando cibo""."<br />

Questa chiacchiera non era ancora finita, quando il Beato,<br />

al tramonto, lasciando il suo ritiro, venne verso il padiglione<br />

"dell'albero kareri e, giuntovi, sedette su un sedile apprestatogli. Nel sedersi chiese ai suoi<br />

monaci: ""Ditemi,<br />

monaci,"<br />

in quale discorso vi stavate intrattenendo mentre eravate seduti assieme, e quale è la<br />

conversazione che non<br />

avete ancora<br />

"finito?"". ""Quando ci siamo seduti assieme, o Signore, ci"<br />

"capitò di fare questo discorso: ""Il monaco questuante, di"<br />

tanto in tanto, ha l'occasione di vedere forme gradevoli all'occhio, di udire suoni gradevoli<br />

all'orecchio egli è<br />

riverito,<br />

Onorato, considerato, venerato e rispettato, allorché va in giro<br />

questuando cibo Anche noi saremo riveriti .allorché andremo attorno questuando cibo . Tale<br />

era, o Signore,<br />

la<br />

conversazione che non avevamo finito, allorché è arrivato il<br />

"Beato "". "" Monaci, non mi sembra degno di voi, che siete"<br />

Figli di Famiglia, che per fede avete abbandonato la vita di<br />

casa per andare errando, di chiacchierare su di un argomento<br />

simile. Monaci, quando sedete qua radunati, una delle due si<br />

"deve fare: ""conversare riguardo alla Buona Legge o praticare"<br />

"il Silenzio Ariol""."<br />

A quel punto il Beato, intuendo il significato di ciò, proferì in quel momento questo verso<br />

ispirato:<br />

51<br />

Il monaco che questua Cibo, che sostiene se stesso, che altri<br />

non nutre, un siffatto uomo gli dèi invidiano, non se questi agisce per lode<br />

"o per fama!""."<br />

9. Così da me è stato udito. In una certa occasione il Beato si trovava a Savatthi, al bosco Jeta,<br />

nel parco di<br />

Anathapindika. Ora, in quella occasione, un gran numero di monaci<br />

si erano seduti assieme .(come nella narrazione precedente) "e capitò loro di fare il seguente<br />

discorso:<br />

""Signore,"<br />

chi conosce un'arte? Chi è stato addestrato in un'arte? Quale

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