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piaceri. Ed e per questo che la prospettiva delle cariche, dell foro, dei favori regali, e<br />

l fapprovazione del mondo non lo indurranno a rinunziare a se stesso per adattarsi alle<br />

vedute meschine od al cattivo gusto degli uomini. Al caso, ei fara come Orazio nella<br />

epistola a Mecenate (L. 1, ep. 7). E una gran pazzia perdere all finterno per guadagnare<br />

all festerno, in altri termini abbandonare, in tutto o in parte, il proprio riposo, gli agi e<br />

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l findipendenza per il fasto, il grado, le pompe, i titoli, gli onori. Goethe pero l fha fatto. In<br />

quanto a me, il mio genio mi ha tratto energicamente nella via opposta.<br />

La verita, qui esaminata, che la sorgente principale della felicita vien dall finterno, si<br />

trova confermata da una giusta osservazione di Aristotele nella Morale a Nicomaco (I, 7; e<br />

VII, 13, 14); egli dice che ogni piacere suppone un fattivita, quindi l fimpiego di una forza, e<br />

che non puo esistere senza di questa. Tale dottrina aristotelica di far consistere la felicita<br />

dell fuomo nel libero esercizio delle sue facolta saglienti e riprodotta egualmente da Stobeo<br />

nell fEsposizione della morale peripatetica (Eclogoe ethicoe, II, c. 7); eccone un passo: La<br />

felicita consiste nell fesercitare le proprie facolta (ƒ¿ƒÏƒÃƒÑƒÅƒË) in lavori capaci di risultato; egli<br />

spiega pure che ƒ¿ƒÏƒÃƒÑƒÅ indica ogni facolta non comune. Ora la destinazione primitiva delle<br />

forze di cui la natura ha dotato l fuomo, e la lotta contro la necessita che l fopprime da per<br />

tutto. Quando la lotta lascia un momento di tregua, le forze senza impiego divengono un<br />

peso per lui; ei deve allora giuocare con esse, cioe impiegarle senza uno scopo, altrimenti si<br />

espone all faltra sorgente dell fumana infelicita, alla noia. Sicche e la noia che tortura i<br />

grandi ed i ricchi piu che gli altri, e Lucrezio ha fatto della loro miseria un quadro, di cui si<br />

ha ogni giorno nelle grandi citta l foccasione di riconoscere la meravigliosa verita: Questi<br />

sorte spesso dal ricco palazzo, ove si annoia, ma vi fa ritorno un momento dopo non<br />

trovandosi piu felice altrove; un altro corre a briglia sciolta in villa, quasicche dovesse<br />

portare aiuto a spegnerne l fincendio; appena toccata la soglia e colpito dalla noia, e si<br />

abbandona gravemente al sonno e cerca di dimenticar se stesso, oppure d fimprovviso<br />

desidera di nuovo la citta e vi ritorna (L. III, v. 1073 e seg.).<br />

Presso questi signori, finche sono giovani, devono far le spese le forze muscolari e

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