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(Sambhogakaya), sempre risplendente innanzi alla visione trascendente dei bodhisattva.<br />

L'estinzione<br />

dell'asceta Gautama viene così a configurarsi come una sorta di riassorbimento nella sua<br />

realtà archetipale..."<br />

L'undicesimo testo ci trasporta ancora una volta nei mondi divini, con maggior vividezza del<br />

consueto e una<br />

certa rivalutazione del ruolo di Brahma (o almeno di un Brahma!). La narrazione della entità<br />

celestiale dalla<br />

quale trae nome il Janavasabhasuttanta, ancorché destinata, ancora una volta, a servir da<br />

quadro ad<br />

un'esposizione di temi dottrinali, folgora di luci trascendenti e anticipa le vivaci visioni dei<br />

sutra mahayanici.<br />

"Terminata la visitazione di questi materiali, si spera che il lettore, ormai edotto dei contenuti<br />

e del tono<br />

degl'insegnamenti buddhistici, sia in grado di apprezzare e gustare la gemma<br />

dell'apoftegmatica in lingua<br />

10<br />

pali, che chiude la scelta propostagli: Il dodicesimo testo è, infatti il famoso Dhammapada<br />

(""Impronta del<br />

Dharma""), raccolta di 423 strofe, molte delle quali reperibili, con le circostanze in cui furono<br />

pronunciate, in<br />

altre porzioni del Canone. L'elevatezza dei precetti, la sobria dignità dell'espressione, l'uso<br />

sapiente delle<br />

similitudini, la vigorosa impostazione stilistica, là dove le ripetizioni veicolano l'appassionata<br />

convinzione<br />

del poeta-maestro, fanno di questa breve eppur grande opera un classico degno di figurare<br />

nella biblioteca<br />

spirituale dell'umanità."<br />

MARIO PIANTELLI<br />

NOTA BIBLIOGRAFICA<br />

Nella presente edizione, si sono conservate le annotazioni dei curatori, P. Filippani-Ronconi ed<br />

E. Frola,<br />

contenute nella più vasta edizione del Canone Buddhista (2 Voll., UTET, Torino 1967-68) cui il<br />

lettore è<br />

rimandato per approfondimenti e per una sommaria bibliografia ragionata.<br />

"Più vasta è la bibliografia che correda il bel saggio di 0. BOTTO, Buddha, Esperienze, Fossano<br />

1974, PP.<br />

209-221 (ristampato per i tipi di Mondadori nella collana ""Uomini e religioni"", 1984) e<br />

quella in appendice<br />

alla Storia del Buddhismo, di A. PEZZALI (EMI, Bologna 1983, PP.391-433). Vale la pena di<br />

ricordare,<br />

comparsi più di recente, Der buddhistische Kanon: eine Bibliographie, di G. GRONBOLD<br />

(Harassowitz,<br />

Wiesbaden, 1984), di speciale interesse per rendersi conto dell'imponente letteratura che fa<br />

da sfondo ai testi<br />

qui presentati, e En suivant Bouddha, di A. BAREAU (Lebaud, Paris 1985), con una vasta scelta<br />

dai Canoni<br />

delle diverse ""sette"" del Buddhismo antico, ordinata biograficamente e colma di preziose<br />

annotazioni.

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