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enigna e costante per tutto quel tempo in cui egli e sotto l finfluenza di questo incentivo, o di questo diavolo da cui e continuamente invasato, al punto da non essere affatto ragionevole se non dopo essersene liberato. Tuttavia e cosa positiva che, in generale e senza tener conto delle circostanze tutte e delle condizioni individuali, un faria di melanconia e di tristezza e propria della gioventu, ed una certa serenita della vecchiaja; e cio perche il giovane e ancora sotto la potesta, o piuttosto sotto la tirannia di questo demonio che 113 difficilmente gli accorda un fora di liberta e che e anzi l fautore, diretto od indiretto, di quasi tutti i mali che colpiscono o minacciano l fuomo. L feta matura ha la serenita di colui che, liberato da catene portate lungamente, gode ormai della liberta de f suoi movimenti. D faltra parte pero si potrebbe dire che una volta estinte le voglie sessuali, il vero midollo dell fesistenza e consumato, e che non ne resta piu che l finvolucro, oppure che la vita somiglia ad una commedia, la rappresentazione della quale, cominciata da uomini vivi, sarebbe finita da automi rivestiti dei medesimi costumi. Checche ne sia, la giovinezza e il momento dell fagitazione, l feta matura quello del riposo: cio basta per giudicare dei loro rispettivi piaceri. Il bambino tende avidamente le mani nello spazio dietro quegli oggetti, cosi screziati e cosi vari, che si vede davanti gli occhi; tutto questo lo eccita perocche il suo sensorio e ancora tanto fresco e tanto nuovo. Lo stesso avviene, ma con maggior energia, per il giovane. Il mondo dai colori smaglianti, e dalle figure moltiformi lo eccita del pari, ed anzi egli ben presto nella sua immaginazione vi annette piu valore che esso non abbia. Per questo la gioventu e piena di esigenze e di aspirazioni a cose vaghe, ciocche le toglie quel riposo senza di cui non v fha felicita. Coll feta tutto si calma, sia perche il sangue si e raffreddato e perche l feccitabilita del sensorio e diminuita, sia perche l fesperienza, illuminandoci sul valore delle cose e sull fessenza dei piaceri, ci ha francati a poco a poco dalle illusioni, dalle chimere e dai pregiudizi che velavano o deformavano fino allora l faspetto libero e netto delle cose, che ormai sono conosciute tutte piu giustamente e piu chiaramente; a quell fora noi le prendiamo per quello che sono, ed acquistiamo in maggior o minor grado, la convinzione della nullita

d fogni cosa sulla terra. Da cio quasi tutti i vecchi, anche coloro d fun fintelligenza assai volgare, ricevono una certa tinta di saggezza che li distingue dalle persone piu giovani. Ma tutto questo produce principalmente la calma intellettuale che e l felemento importante, direi anzi la condizione e l fessenza della felicita. Mentre l fuomo giovane crede di poter conquistare in questo mondo immense meraviglie se solamente sapesse ove trovarle, il vecchio e penetrato dalla massima dell fEcclesiaste: áTutto e vanita â, e sa bene che le noci sono vuote quantunque dorate. Solo in un feta avanzata l fuomo arriva interamente al nil admirari di Orazio, vale a dire alla convinzione diretta, sincera e ferma della vanita d fogni cosa quaggiu, e della inanita di qualunque pompa: le chimere sono svanite. Ei non si pasce piu dell fillusione che in qualche parte, palazzo o capanna, risieda una felicita speciale piu grande di quella di cui gode egli stesso dovunque, quando e per l fappunto libero da ogni dolore fisico e morale. A f suoi occhi non v fha piu distinzione tra le cose grandi e le piccole, tra le nobili e le vili, misurate sulla scala del nostro mondo. Cio da al vecchio una calma di spirito affatto particolare, la quale gli permette di guardare sorridendo il vano prestigio di quaggiu. Egli e completamente disingannato; sa che la vita umana, checche si faccia per adornarla e metterla in arnese, non tarda a mostrarsi in tutta la sua miseria a traverso i suoi orpelli da fiera; sa che, qualunque sforzo si faccia per dipingerla ed abbellirla, essa e in sostanza sempre la stessa cosa, vale a dire un fesistenza di cui bisogna stimare il valore effettivo sull fassenza del dolore e non sulla presenza del piacere, e meno ancora del fasto (Orazio, Epist., L. I, 12, v. 1-4). Carattere fondamentale della vecchiaja e il disinganno; in essa non piu di quelle illusioni che davano alla vita una bellezza incantevole ed all fattivita uno stimolo; si ha conosciuto la nullita e la vanita in questo basso mondo di qualunque magnificenza, specialmente della pompa, dello splendore e d fogni apparenza di grandezza: si ha avuto prova dell finfimita di cio che sta in fondo di quasi tutte queste cose che destano cosi vivo il desiderio, e di questi piaceri a cui si aspira con tanto ardore; e cosi a poco a poco si e giunti a convincersi della poverta e della vacuita dell fesistenza. Soltanto nel settantesimo anno di vita sono ben compresi i primi versi dell fEcclesiaste. Ma e anche

d fogni cosa sulla terra. Da cio quasi tutti i vecchi, anche coloro d fun fintelligenza assai<br />

volgare, ricevono una certa tinta di saggezza che li distingue dalle persone piu giovani. Ma<br />

tutto questo produce principalmente la calma intellettuale che e l felemento importante, direi<br />

anzi la condizione e l fessenza della felicita. Mentre l fuomo giovane crede di poter<br />

conquistare in questo mondo immense meraviglie se solamente sapesse ove trovarle, il<br />

vecchio e penetrato dalla massima dell fEcclesiaste: áTutto e vanita â, e sa bene che le noci<br />

sono vuote quantunque dorate.<br />

Solo in un feta avanzata l fuomo arriva interamente al nil admirari di Orazio, vale a<br />

dire alla convinzione diretta, sincera e ferma della vanita d fogni cosa quaggiu, e della<br />

inanita di qualunque pompa: le chimere sono svanite. Ei non si pasce piu dell fillusione che<br />

in qualche parte, palazzo o capanna, risieda una felicita speciale piu grande di quella di cui<br />

gode egli stesso dovunque, quando e per l fappunto libero da ogni dolore fisico e morale. A f<br />

suoi occhi non v fha piu distinzione tra le cose grandi e le piccole, tra le nobili e le vili,<br />

misurate sulla scala del nostro mondo. Cio da al vecchio una calma di spirito affatto<br />

particolare, la quale gli permette di guardare sorridendo il vano prestigio di quaggiu. Egli e<br />

completamente disingannato; sa che la vita umana, checche si faccia per adornarla e<br />

metterla in arnese, non tarda a mostrarsi in tutta la sua miseria a traverso i suoi orpelli da<br />

fiera; sa che, qualunque sforzo si faccia per dipingerla ed abbellirla, essa e in sostanza<br />

sempre la stessa cosa, vale a dire un fesistenza di cui bisogna stimare il valore effettivo<br />

sull fassenza del dolore e non sulla presenza del piacere, e meno ancora del fasto (Orazio,<br />

Epist., L. I, 12, v. 1-4). Carattere fondamentale della vecchiaja e il disinganno; in essa non<br />

piu di quelle illusioni che davano alla vita una bellezza incantevole ed all fattivita uno<br />

stimolo; si ha conosciuto la nullita e la vanita in questo basso mondo di qualunque<br />

magnificenza, specialmente della pompa, dello splendore e d fogni apparenza di grandezza:<br />

si ha avuto prova dell finfimita di cio che sta in fondo di quasi tutte queste cose che destano<br />

cosi vivo il desiderio, e di questi piaceri a cui si aspira con tanto ardore; e cosi a poco a<br />

poco si e giunti a convincersi della poverta e della vacuita dell fesistenza. Soltanto nel<br />

settantesimo anno di vita sono ben compresi i primi versi dell fEcclesiaste. Ma e anche

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