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27.05.2013 Views

occuperemo costantemente a ruminarla ed a dipingerla sotto colori vistosi ed a grossa scala, puo ingrandirsi fino a diventare un mostro che ci faccia perdere il senno. E necessario invece accogliere molto prosaicamente e molto freddamente tutto cio che e dispiacevole allo scopo di affliggersene il meno possibile. Nella stessa guisa che gli oggetti piccoli tenuti troppo da presso all focchio diminuiscono il campo della visione e nascondono il mondo, cosi gli uomini e le cose che ci contornano piu da vicino, quand fanche fossero dappoco ed indifferenti al piu alto grado, occuperanno spesso la nostra attenzione ed i nostri pensieri al di la d fogni convenienza, e svieranno idee ed affari d falta importanza. Conviene reagire contro una tale tendenza. 14. ‹ Alla vista di beni che noi non possediamo, ci diciamo molto volentieri: áAh! se questa cosa fosse mia! â ed un tal pensiero ce ne rende sensibile la privazione. Invece dovremmo spesso domandarci: áChe succederebbe se questa cosa non mi appartenesse? â Con cio intendo che dovremmo qualche volta sforzarci d fimmaginare i beni che possediamo come ci apparirebbero dopo averli perduti; e parlo dei beni d fogni specie: ricchezze, salute, amico, amante, sposa, figlio, cavallo e cane, perocche il piu di sovente si e la perdita delle cose che ce ne insegna il valore. Al contrario il metodo che raccomandiamo avra per primo risultato di fare che il loro possesso ci rendera immediatamente piu felice che per lo avanti, ed in secondo luogo c findurra a premunirci con tutti i mezzi contro la loro perdita; sicche non rischieremo i nostri averi, non irriteremo gli amici, non esporremo alla tentazione la fedelta della moglie, avremo la massima cura della salute dei figli, e cosi di seguito. Noi cerchiamo spesso di rallegrare la tinta smorta del presente con speculazioni sulla possibilita di buona fortuna, ed immaginiamo ogni sorta di speranze chimeriche ciascuna delle quali e piena di delusioni; percio queste non mancano di arrivare non appena le speranze vengono a rompersi contro la dura realta. Bisognerebbe piuttosto sceglier per tema delle nostre speculazioni la cattiva sorte; cio che ci porterebbe a prendere disposizioni allo scopo di allontanarla, e ci procurerebbe talora gradite sorprese quando essa non si realizza. Non si e forse piu allegri dopo sortiti da qualche angoscia? E anche salutare rappresentarci in mente certe grandi sventure che potrebbero eventualmente

venire a colpirci; questo giovera a farci sopportare piu facilmente mali meno gravi quando in fatto siano su di noi, perocche allora ci consoliamo ritornando col pensiero su quelle disgrazie ben piu terribili che non si sono realizzate. Ma praticando questa regola bisogna aver cura di non trascurare la precedente. 15. ‹ Gli avvenimenti e gli affari che ci risguardano si producono e si succedono isolatamente, senza ordine, e senza mutuo rapporto, in sorprendente contrasto gli uni cogli 80 altri, e senza altro legame che quello di riferirsi a noi; ne risulta che i pensieri e le cure necessarie dovrebbero essere altrettanto nettamente distinte, al fine di corrispondere agli interessi che le hanno provocate. In conseguenza quando intraprendiamo una cosa, bisogna condurla a termine facendo astrazione da qualunque altro affare, allo scopo di compiere, gustare o subire ogni cosa a suo tempo senza cure moleste di tutto il resto; dobbiamo avere nei nostri pensieri, per cosi dire, degli scompartimenti per non aprirne che un solo mentre gli altri resteranno chiusi. Vi troveremo il vantaggio di non guastare ogni piccolo piacere attuale e di non perdere il riposo per la preoccupazione di qualche grande affanno; guadagneremo ancora perche un pensiero non ne cacciera un altro, e perche la cura d fun affare importante non ce ne fara dimenticare molti di piccoli, ecc. Ma sopratutto l fuomo capace di pensieri nobili ed elevati non deve lasciare che il suo spirito sia assorbito dagli affari personali e preoccupato da basse cure al punto che sia chiuso l faccesso alle piu alte meditazioni, perocche sarebbe veramente ápropter vitam, vivendi perdere causas â (per la vita perdere le cause del vivere). E indubitato che per far eseguire al nostro spirito tutte queste manovre e contromanovre ci abbisogna, come in molte altre circostanze, esercitare una violenza su noi stessi; tuttavia dovremmo attingerne la forza nella riflessione che l fuomo subisce dal mondo esterno numerose e potenti tirannie alle quali nessuna esistenza puo sottrarsi, ma che un piccolo sforzo esercitato su se stessi ed applicato a tempo e luogo opportuno, puo ovviare sovente ad una grande pressione esterna; allo stesso modo nel cerchio un piccolo taglio vicino al centro corrisponde ad un fapertura talvolta centupla alla periferia. Nessuna cosa ci sottrae alla tirannia del di fuori meglio della nostra soggezione a

occuperemo costantemente a ruminarla ed a dipingerla sotto colori vistosi ed a grossa scala,<br />

puo ingrandirsi fino a diventare un mostro che ci faccia perdere il senno. E necessario<br />

invece accogliere molto prosaicamente e molto freddamente tutto cio che e dispiacevole<br />

allo scopo di affliggersene il meno possibile.<br />

Nella stessa guisa che gli oggetti piccoli tenuti troppo da presso all focchio<br />

diminuiscono il campo della visione e nascondono il mondo, cosi gli uomini e le cose che<br />

ci contornano piu da vicino, quand fanche fossero dappoco ed indifferenti al piu alto grado,<br />

occuperanno spesso la nostra attenzione ed i nostri pensieri al di la d fogni convenienza, e<br />

svieranno idee ed affari d falta importanza. Conviene reagire contro una tale tendenza.<br />

14. ‹ Alla vista di beni che noi non possediamo, ci diciamo molto volentieri: áAh! se<br />

questa cosa fosse mia! â ed un tal pensiero ce ne rende sensibile la privazione. Invece<br />

dovremmo spesso domandarci: áChe succederebbe se questa cosa non mi appartenesse? â<br />

Con cio intendo che dovremmo qualche volta sforzarci d fimmaginare i beni che<br />

possediamo come ci apparirebbero dopo averli perduti; e parlo dei beni d fogni specie:<br />

ricchezze, salute, amico, amante, sposa, figlio, cavallo e cane, perocche il piu di sovente si<br />

e la perdita delle cose che ce ne insegna il valore. Al contrario il metodo che<br />

raccomandiamo avra per primo risultato di fare che il loro possesso ci rendera<br />

immediatamente piu felice che per lo avanti, ed in secondo luogo c findurra a premunirci<br />

con tutti i mezzi contro la loro perdita; sicche non rischieremo i nostri averi, non irriteremo<br />

gli amici, non esporremo alla tentazione la fedelta della moglie, avremo la massima cura<br />

della salute dei figli, e cosi di seguito. Noi cerchiamo spesso di rallegrare la tinta smorta del<br />

presente con speculazioni sulla possibilita di buona fortuna, ed immaginiamo ogni sorta di<br />

speranze chimeriche ciascuna delle quali e piena di delusioni; percio queste non mancano di<br />

arrivare non appena le speranze vengono a rompersi contro la dura realta. Bisognerebbe<br />

piuttosto sceglier per tema delle nostre speculazioni la cattiva sorte; cio che ci porterebbe a<br />

prendere disposizioni allo scopo di allontanarla, e ci procurerebbe talora gradite sorprese<br />

quando essa non si realizza. Non si e forse piu allegri dopo sortiti da qualche angoscia? E<br />

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