Scarica allegato - Orodialoe

Scarica allegato - Orodialoe Scarica allegato - Orodialoe

27.05.2013 Views

vera, e noi non siamo sempre in istato di misurarne con esattezza il grado; essa allora si trasforma ben presto in probabilita ed eccoci cosi in preda all finquietudine. Si e per questo che dobbiamo considerare cio che interessa il nostro bene o la nostra infelicita coi soli occhi della ragione e del raziocinio; bisogna riflettere prima seccamente e freddamente, e poi non operare che su nozioni ed in abstracto. L fimmaginazione non deve entrar in giuoco, perche non sa giudicare; essa non puo che presentare agli occhi immagini che commuovono l fanima senza vero motivo, e spesso molto dolorosamente. Si e alla sera che questa regola dovrebbe essere piu strettamente osservata. Perocche se l foscurita ci rende paurosi e ci fa veder da per tutto figure spaventevoli, l findecisione delle idee, che le e analoga, produce lo stesso risultato; infatti l fincertezza genera la mancanza di sicurezza: percio gli oggetti della nostra meditazione, quando riguardano i nostri interessi, prendono facilmente di sera un fapparenza minacciosa e diventano spauracchi; a quell fora la fatica ha rivestito lo spirito ed il raziocinio d foscurita soggettiva, l fintelletto e accasciato e áƒÆƒÍƒÏƒÒƒÀƒÍƒÒƒÊƒÃƒËƒÍ. â (turbato), e non e capace d fun esame profondo. Questo succede piu di sovente la notte, a letto; lo spirito essendo interamente allentato, il raziocinio non ha piu la sua piena potenza d fazione, mentre la fantasia e ancora attiva. La notte allora copre ogni essere ed ogni cosa della sua tinta fosca. Quindi i nostri pensieri, nel momento d faddormentarci o se ci svegliamo durante la notte, ci fanno apparire gli oggetti sfigurati ed inverosimili come in sogno; li vedremo cosi tanto piu neri e terribili quanto piu riguardano davvicino circostanze personali. Al mattino tali spauracchi svaniscono, proprio come i sogni: e quanto significa il proverbio spagnuolo: Noche tinta, blanco ed dia (La notte e colorata, bianco il giorno). Ma di sera, non appena e acceso il lume, la ragione, del pari dell focchio, vede meno chiaramente che nel giorno; percio quell fora non e favorevole a meditazioni su soggetti seri, e specialmente su soggetti spiacevoli. Si e il mattino favorevole a cio, come in generale, senza eccezione, ad ogni lavoro: lavoro dell fintelletto o lavoro manuale. Perche il mattino e la giovinezza del giorno: tutto e gaio, fresco e facile al mattino e noi ci sentiamo vigorosi in quell fora, e possiamo disporre di tutte le nostre facolta. Non bisogna abbreviarlo levandosi tardi, ne sprecarlo in occupazioni od in discorsi volgari; ma invece e necessario

considerarlo come la quintessenza della vita e, per cosi dire, come qualche cosa di sacro. In cambio la sera e la vecchiezza del giorno: noi siamo abbattuti, ciarlieri e storditi. Ciascun giorno e una piccola vita, lo svegliarsi e l falzarsi una piccola nascita, ogni fresco mattino una piccola giovinezza, e il coricarsi colla sua notte di sonno una piccola morte. Ma, generalmente parlando, lo stata di salute, il sonno, il cibo, la temperatura, il tempo, l fambiente, e mille altre condizioni esterne influiscono considerevolmente sulla nostra disposizione, e questa, a sua volta, sui nostri pensieri. Ne viene che il nostro modo di considerar le cose, come pure l fattitudine a produrre qualche opera, sono fino ad un certo punto subordinate al tempo ed anche al luogo. Goethe ha detto: áAfferrate la buona disposizione perocche essa viene di rado â. Non e solo per le concezioni oggettive e per i 79 pensieri originali che ci e necessario attendere se e quando piaccia loro di venir a noi, ma anche la meditazione profonda d funa faccenda personale non riesce mai nell fora fissata precedentemente e nel momento in cui vogliamo dedicarvici; essa pure sceglie da se il suo tempo, e lo fa quando una conveniente figliazione delle idee si sviluppa spontanea, e quando possiamo seguirla con intera efficacia. Per meglio tener in freno la fantasia, come noi lo raccomandiamo, occorre non permetterle di ricordare e di colorire vivamente i torti, i danni, le perdite, le offese, le umiliazioni, le vessazioni, ecc., subite per lo passato, perocche con questo agitiamo nuovamente l findegnazione, la collera, e tante altre odiose passioni assopite da lungo tempo, passioni che tornano ad imbrattare l fanima nostra. Secondo un bel confronto del neoplatonico Proclo, come in ogni citta a lato dei nobili e della gente civile s fincontra la plebaglia d fogni specie (ƒÍƒÔƒÉƒÍ.), cosi in qualunque uomo, fosse pure il piu nobile ed il piu eminente, si trova l felemento basso e volgare della natura umana, anzi qualche volta si potrebbe dire della natura bestiale. Questa plebaglia non deve esser eccitata al tumulto; ne bisogna permetterle di mostrarsi alla finestra, perche la vista ne e molto brutta. Ora quelle produzioni della fantasia, di cui parlammo adesso, sono i demagoghi del popolaccio. Aggiungiamo che la piu piccola contrarieta, provenga pure dagli uomini o dalle cose, se ci

considerarlo come la quintessenza della vita e, per cosi dire, come qualche cosa di sacro. In<br />

cambio la sera e la vecchiezza del giorno: noi siamo abbattuti, ciarlieri e storditi. Ciascun<br />

giorno e una piccola vita, lo svegliarsi e l falzarsi una piccola nascita, ogni fresco mattino<br />

una piccola giovinezza, e il coricarsi colla sua notte di sonno una piccola morte.<br />

Ma, generalmente parlando, lo stata di salute, il sonno, il cibo, la temperatura, il<br />

tempo, l fambiente, e mille altre condizioni esterne influiscono considerevolmente sulla<br />

nostra disposizione, e questa, a sua volta, sui nostri pensieri. Ne viene che il nostro modo di<br />

considerar le cose, come pure l fattitudine a produrre qualche opera, sono fino ad un certo<br />

punto subordinate al tempo ed anche al luogo. Goethe ha detto: áAfferrate la buona<br />

disposizione perocche essa viene di rado â. Non e solo per le concezioni oggettive e per i<br />

79<br />

pensieri originali che ci e necessario attendere se e quando piaccia loro di venir a noi, ma<br />

anche la meditazione profonda d funa faccenda personale non riesce mai nell fora fissata<br />

precedentemente e nel momento in cui vogliamo dedicarvici; essa pure sceglie da se il suo<br />

tempo, e lo fa quando una conveniente figliazione delle idee si sviluppa spontanea, e<br />

quando possiamo seguirla con intera efficacia.<br />

Per meglio tener in freno la fantasia, come noi lo raccomandiamo, occorre non<br />

permetterle di ricordare e di colorire vivamente i torti, i danni, le perdite, le offese, le<br />

umiliazioni, le vessazioni, ecc., subite per lo passato, perocche con questo agitiamo<br />

nuovamente l findegnazione, la collera, e tante altre odiose passioni assopite da lungo<br />

tempo, passioni che tornano ad imbrattare l fanima nostra. Secondo un bel confronto del<br />

neoplatonico Proclo, come in ogni citta a lato dei nobili e della gente civile s fincontra la<br />

plebaglia d fogni specie (ƒÍƒÔƒÉƒÍ.), cosi in qualunque uomo, fosse pure il piu nobile ed il piu<br />

eminente, si trova l felemento basso e volgare della natura umana, anzi qualche volta si<br />

potrebbe dire della natura bestiale. Questa plebaglia non deve esser eccitata al tumulto; ne<br />

bisogna permetterle di mostrarsi alla finestra, perche la vista ne e molto brutta. Ora quelle<br />

produzioni della fantasia, di cui parlammo adesso, sono i demagoghi del popolaccio.<br />

Aggiungiamo che la piu piccola contrarieta, provenga pure dagli uomini o dalle cose, se ci

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!