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27.05.2013 Views

isultato, e lo sguardo gettato sulle cose passate ci dara contezza del come e del perche. Per questo quando compiamo le piu grandi azioni, o quando diamo al mondo opere immortali, non abbiamo coscienza della loro vera natura: esse non ci sembrano che quello che v fha di piu appropriato al nostro scopo d fallora, e di meglio corrispondente alle nostre intenzioni; non riceviamo altra impressione se non quella d faver fatto precisamente cio che bisognava fare in quel momento; non e che piu tardi che il nostro carattere e le nostre facolta spiccano in piena luce da quell finsieme e dal suo concatenamento; per mezzo dei dettagli vediamo allora come abbiamo preso la sola vera fra tante strade false quasi per ispirazione e guidati dal nostro genio. Tutto quanto abbiamo detto or ora e vero e in teoria e in pratica, e si applica egualmente ai fatti inversi, vale a dire al male ed alla falsita. 5. ‹ Un punto di molta importanza per la saggezza nella vita si e la proporzione con cui dobbiamo dividere la nostra attenzione tra il presente e l favvenire affinche l funo non porti nocumento all faltro. V fhanno molte persone che vivono troppo nel presente: le frivole; altre troppo nell favvenire: le timorose e le inquiete. Di rado si conserva la giusta misura. Quegli uomini che, mossi dai loro desideri o dalle loro speranze, vivono unicamente nell favvenire, gli occhi sempre diretti in avanti, che corrono con impazienza incontro al futuro, perocche, pensano, questo e per portar loro fra breve la vera felicita, mentre intanto lasciano passare il presente, che non curano, senza goderlo: costoro somigliano a quegli asini a cui in Italia si fa sollecitare il passo per mezzo d fun fascetto di fieno attaccato ad un bastone davanti la testa: essi vedono il fieno davanti e sempre vicino ed hanno ognora la speranza d farrivarvi. Tali persone infatti s fingannano da se stesse per tutta la loro esistenza non vivendo perpetuamente che ad interim fino alla morte. Percio invece di occuparci incessantemente ed esclusivamente di piani e di progetti per l favvenire, o, viceversa, abbandonarci a rimpiangere il passato, dovremmo non dimenticar mai che il presente solo e reale e certo, e che l favvenire, al contrario, si presenta quasi sempre ben diverso da quello che pensavamo, come pure fu del passato; cio che in conclusione fa che 67 avvenire e passato hanno molto minor importanza che non sembri. Perocche la lontananza

che impiccolisce gli oggetti per l focchio, li ingrandisce per il pensiero. Il presente solo e vero ed effettivo; esso e il tempo realmente impiegato, e su di esso esclusivamente e fondata la nostra esistenza. Percio deve meritar sempre agli occhi nostri benevole accoglienza; noi dovremmo gustare, con la piena coscienza del suo valore, ogni ora sopportabile e libera da affanni e da dolori attuali, vale a dire non turbarla col viso rattristato dalle speranze cadute per lo passato o dalle apprensioni per l favvenire. Si puo dare stoltezza piu grande del respingere una buona ora presente o di guastarla malamente coll finquietudine dell favvenire o coi dispiaceri del passato? Diamo il tempo dovuto alle cure, se non al pentimento; ma poi, in quanto ai fatti compiuti, bisogna dirsi: áAbbandoniamo, benche a malincuore, tutto cio che e passato all fobblio; e necessario soffocar l fira nel nostro seno. â E in quanto all favvenire: áTutto cio sta sulle ginocchia degli dei â29. In cambio circa il presente e bene pensare come Seneca: Singulas dies, singulas vitas puta (Considera ciascun giorno come una vita separata), e rendersi questo solo tempo reale tanto gradevole quanto meglio e possibile. I soli mali futuri che devono con ragione preoccuparci sono quelli il cui arrivo ed il cui momento di arrivo sono certi. Ma v fha ben poca gente che si trovi in questo caso, perocche i mali sono o semplicemente possibili o tutt fal piu verosimili, oppure sono certi, ma e incerto il tempo del loro arrivo. Ad allarmarsi per queste due specie di mali non si avrebbe un solo istante di riposo. In conseguenza, allo scopo di non perdere la tranquillita della nostra vita per mali la cui esistenza o la cui epoca sono ignote, conviene abituarci a riguardare gli uni come se non dovessero mai arrivare, e gli altri come se non dovessero di certo arrivare in un tempo vicino. Ma quanto piu la paura ci lascia in riposo, tanto piu siamo agitati da desideri, da voglie sfrenate e da strane pretese. La canzone, cosi nota, di Goethe: áIo ho collocato le mie brame nel nulla â significa, in fondo, che solo quando si sara liberato da tutte le sue pretese e si sara ridotto all fesistenza tale quale e realmente nuda e spoglia, l fuomo potra acquistare quella calma di spirito che e la base dell fumana felicita, perocche tale calma e indispensabile per godere del presente della vita, e dell favvenire. A tal uopo dovremmo

che impiccolisce gli oggetti per l focchio, li ingrandisce per il pensiero. Il presente solo e<br />

vero ed effettivo; esso e il tempo realmente impiegato, e su di esso esclusivamente e<br />

fondata la nostra esistenza. Percio deve meritar sempre agli occhi nostri benevole<br />

accoglienza; noi dovremmo gustare, con la piena coscienza del suo valore, ogni ora<br />

sopportabile e libera da affanni e da dolori attuali, vale a dire non turbarla col viso<br />

rattristato dalle speranze cadute per lo passato o dalle apprensioni per l favvenire. Si puo<br />

dare stoltezza piu grande del respingere una buona ora presente o di guastarla malamente<br />

coll finquietudine dell favvenire o coi dispiaceri del passato? Diamo il tempo dovuto alle<br />

cure, se non al pentimento; ma poi, in quanto ai fatti compiuti, bisogna dirsi:<br />

áAbbandoniamo, benche a malincuore, tutto cio che e passato all fobblio; e necessario<br />

soffocar l fira nel nostro seno. â E in quanto all favvenire: áTutto cio sta sulle ginocchia<br />

degli dei â29. In cambio circa il presente e bene pensare come Seneca: Singulas dies,<br />

singulas vitas puta (Considera ciascun giorno come una vita separata), e rendersi questo<br />

solo tempo reale tanto gradevole quanto meglio e possibile.<br />

I soli mali futuri che devono con ragione preoccuparci sono quelli il cui arrivo ed il<br />

cui momento di arrivo sono certi. Ma v fha ben poca gente che si trovi in questo caso,<br />

perocche i mali sono o semplicemente possibili o tutt fal piu verosimili, oppure sono certi,<br />

ma e incerto il tempo del loro arrivo. Ad allarmarsi per queste due specie di mali non si<br />

avrebbe un solo istante di riposo. In conseguenza, allo scopo di non perdere la tranquillita<br />

della nostra vita per mali la cui esistenza o la cui epoca sono ignote, conviene abituarci a<br />

riguardare gli uni come se non dovessero mai arrivare, e gli altri come se non dovessero di<br />

certo arrivare in un tempo vicino.<br />

Ma quanto piu la paura ci lascia in riposo, tanto piu siamo agitati da desideri, da<br />

voglie sfrenate e da strane pretese. La canzone, cosi nota, di Goethe: áIo ho collocato le mie<br />

brame nel nulla â significa, in fondo, che solo quando si sara liberato da tutte le sue pretese<br />

e si sara ridotto all fesistenza tale quale e realmente nuda e spoglia, l fuomo potra acquistare<br />

quella calma di spirito che e la base dell fumana felicita, perocche tale calma e<br />

indispensabile per godere del presente della vita, e dell favvenire. A tal uopo dovremmo

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