LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

corpo e dei suoi organi, dall‟altro tale unione gli appare benefica per
l‟anima (propter animam) che, sia pure secondo diverse modalità,
[18] si avvale del corpo per esercitare le varie sue facoltà. Del resto,
la radicalità della accentuazione tommasiana della costituzione
ilemorfica dell‟uomo è testimoniata, dopo iniziali incertezze,
dall‟affermazione dell‟esistenza di un‟unica forma sostanziale, che
nell‟uomo, come negli altri viventi, è l‟anima, quale forma specifica.
[19]
a. Le «potenze» dell’anima
Lo schietto aristotelismo di Tommaso si estende alla dottrina
delle facoltà o potenze dell‟anima, in cui l‟insegnamento del filosofo
è seguito sia nella sua lettera sia negliaspetti impliciti che vengono
valorizzati per mezzo di deduzioni e corollari.
Poiché in questa esposizione l‟attenzione è esclusivamente
riservata alla psicologia antropologica, all‟interno di essa
riporteremo le molteplici distinzioni e classificazioni adottate da
Tommaso. Esse sono precedute e, in un certo senso, rette dalla
distinzione reale tra l‟anima stessa e le facoltà che da essa procedono
e dalle quali essa è inseparabile. [20]
La pluralità della specie di atti di cui essa è capace rinvia, in vero,
alla pluralità delle potenze, facoltà o virtutes, che li rendono possibili
e da cui essi dipendono.
Entro la triplice articolazione della vita dell‟anima, che anche per
Tommaso si declina nella dimensioni intellettiva, sensitiva e
appetitiva, queste potenze si dispongono e si distinguono secondo
una varietà di criteri.
Uno di essi ripartisce la facoltà secondo la suddetta articolazione:
alla vita vegetativa appartengono le facoltà nutritiva, accrescitiva e
riproduttiva; a quella sensitiva la facoltà sensoriale, appetitivosensibile,
locomotoria; a quella razionale le facoltà conoscitivointellettuale
e appetitivo-razionale (o volontà). I termini
«conoscenza» o «appetito» fungono, inoltre da distinzione tra le
facoltà in ordine alle modalità di rapportarsi ai rispettivi oggetti. Le
potenze conoscitive (e ciò vale, genericamente, sia per l‟intelletto sia
per il senso) sono atte a ricevere il loro oggetto, mentre le potenze
81
8182