LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

imeditazioni del passato, da nuovi innesti e da inedite
contaminazioni che sono all‟opera nell‟età tardo-imperiale.
Una responsabilità maiuscola riveste, al proposito l‟opera della
patristica greca e latina, nella quale svetta l‟autorità di Agostino.
Senza sottovalutare altri apporti di pensiero e altre mediazioni
culturali (si pensi, per esempio, all‟importanza di un tramite come
Boezio), la poderosità della sua opera segnerà indelebilmente
l‟incontro tra il λόγος greco e il κήρυγμα cristiano.
Per il tema che qui interessa egli ha proposto, soprattutto, una
rimeditazione, sulla scorta di ascendenze platoniche e neoplatoniche,
della dottrina dell‟anima, ridefinendo e valorizzando il vincolo
intercorrente tra psicologia e teologia. Ne risulta da un lato un
ripristino della posizione teoretica di essa quale nodo di incrocio da
cui si dipartono e verso cui si riportano ontologia, gnoseologia, etica
e teologia; dall‟altro il rafforzamento del legame della psicologia con
quest‟ultima, il cui esito principale è il rispecchiamento della
riflessione trinitaria nella ricognizione della morfologia e delle
dimensioni dell‟anima. La lezione platonica è ritrovata e rigenerata,
piegata alle istanze nuove della fede cristiana, in modo tale che il
tema dell‟appartenenza dell‟anima al divino viene ritrascritto, entro
il nuovo paradigma della concezione creazionistica, nel rapporto
dell‟anima con Dio e nella visione di essa come inabitata dalla
Trascendenza di cui porta le vestigia.
Già con Agostino le urgenze di codificazione concettuale, di
chiarificazione teoretica, di dipanamento di attriti e incoerenze che
potevano apparire inerenti alla rivelazione cristiana comportano un
allargamento delle tematiche di natura psicologica e antropologica.
La conoscenza e la meditazione sull‟anima vengono sollecitate a
rispondere agli interrogativi che, almeno in parte, le riguardano e che
concernono, in particolare, il tema del peccato personale, il tema
della grazia e del libero arbitrio, il tema della fede e della ragione, il
tema dell‟interiorità e della trascendenza.
Il magistero agostiniano permeerà capillarmente tutto il Medio
Evo filosofico e teologico. È significativo che nei secoli di quella
che si può chiamare la sua germinazione, e nei quali si determinano
un affievolimento, una rarefazione, talora quasi una sospensione del
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