LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

suo uso in filosofia maturano soprattutto nel Settecento, a opera della
scuola leibniziana e, in continuità con essa, di quella wolfiana.
Nell‟antichità e nell‟età di mezzo gli scritti e le trattazioni che
concernono la psicologia vengono quasi costantemente intitolati con
l‟espressione De anima che rimanda al prototipo di essi, il Περί της
Ψυχῆς di Aristotele. Da lui, da Platone e dalla tradizione grecoclassica
derivano sia l‟identificazione della psicologia con una
provincia del sapere filosofico sia, preliminarmente, il senso stesso
di filosofia.
Di esso basti ricordare che è racchiuso e detto nel termine
ἐπιστήμη, con il quale si designa un sapere assolutamente certo,
incrollabile, la verità dei cui asserti è irrevocabile, un sapere, in altri
termini, incontrovertibile. Poiché la parola ἐπιστήμη è
comunemente tradotta con il lemma italiano «scienza» ben si può
dire che quello filosofico è «sapere scientifico», [4] purché si
allontani l‟equivoco di intenderlo così comeoggi si intende la
«scientificità» quando essa indica la prerogativa conoscitiva delle
scienze contemporanee.
Nella sua autocomprensione e nella valutazione che ne dà la
cultura contemporanea, la scientificità delle scienze oggi vigenti ha
rinunciato ai connotati di assolutezza e di indefettibilità che
qualificano il senso greco di scienza e, pertanto, i due sensi, classico
e odierno, di scientificità non solo sono diversi ma difformi, in
quanto caratterizzati da due forme contrarie.
Se dalla principale tradizione filosofica dei Greci il Medioevo e la
scolastica erediteranno la collocazione della psicologia nel campo e
nell‟ordinamento delle scienze filosofiche, non vi è dubbio che su di
essi un‟influenza dominante eserciterà l‟auctoritas di Platone e di
Aristotele. [5]
Ne deriva la necessità di una delineazione, sia pure compendiosa,
delle concezioni psicologiche dei due filosofi, con una maggior
generosità per quella del secondo, dato il rapporto privilegiato che
con essa intrattiene la posizione di Tommaso d‟Aquino.
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