LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

direzione inversa, indietro forse fino a una percezione – sempre senza
scopo, a differenza del pensiero pratico – e per fare ciò utilizza in gran
copia segni di qualità. Nel seguire questo corso invertito, il processo
s‟incontra con anelli intermedi, fino a questo punto rimasti inconsci, i
quali non hanno lasciato dietro a loro segni di qualità, ma i cui segni di
qualità successivamente riemergono. [...] In alcuni casi, in verità, è
come se noi fossimo capaci di congetturare certi tratti della via seguita
solo perché i loro punti di partenza e di arrivo sono dati da segni di
qualità. In ogni caso, la riproducibilità dei processi di pensiero si
estende di gran lunga al di là dei loro segni di qualità; essi possono
essere resi coscienti successivamente, quantunque, forse, il risultato
del decorso di pensiero lasci più spesso tracce dietro di sé di quanto
non facciano i suoi stadi intermedi» (Cap.3.3.).
[31] È più che un‟allusione il collegare ciò (correggere, evitare) ciò la
triplice condizione dell‟uomo rispetto al «peccato» (cioè al delitto)
descritta da Agostino: «Non potere non peccare, potere non peccare,
non potere peccare». È manifesto il carattere di coazione della prima
condizione. Ritorneremo su questo richiamo ad Agostino, e anche
sulla distinzione tra errore e peccato e tra correzione ed evitamento.
[32] L‟elenco degli errori e la descrizione del pensiero critico atto a
apportarne la correzione, sono un implicito riferimento alla
psicoanalisi ventura.
[Nel testo a stampa le note sono tutte a piè di pagina]
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