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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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investimenti percettivi reali e gli investimenti di desiderio. Vediamo<br />

quindi che non possiamo fare a meno <strong>del</strong> meccanismo <strong>del</strong>l‟attenzione.<br />

Grazie a esso, in ogni caso, l‟Io investe quei neuroni nei quali ha già<br />

fatto la sua comparsa una carica.<br />

La regola biologica <strong>del</strong>l’attenzione, per quanto riguarda l‟Io, si può<br />

enunciare nel seguente modo: se appare un segno di realtà,<br />

l’investimento percettivo che già è simultaneamente presente deve<br />

essere sovraccaricato.<br />

Questa è la seconda regola biologica, la prima era quella <strong>del</strong>la difesa<br />

primaria. (Cap.3.1.) <br />

[23] «La» sessualità è il caso più generale di astrattezza che non deriva da<br />

una corretta astrazione logica: l‟astrattezza «Il sesso» come<br />

pseudoastrazione logica dai sessi concreti. Cfr.: Il pensiero di natura,<br />

op. cit., Cap. <strong>II</strong>I, I sessi nella legge, p. 101 segg., in cui «la sessualità»<br />

è denunciata come l‟errore filosofico <strong>del</strong>l‟umanità e l‟errore<br />

psicologico <strong>del</strong>la filosofia. <br />

[24] «Supponiamo che l‟oggetto che fornisce la percezione sia simile al<br />

soggetto, cioè un essere umano prossimo («Nebenmensch», NdR).<br />

L‟interesse teorico [suscitato nel soggetto] si spiega anche in quanto<br />

un oggetto siffatto è stato simultaneamente il primo oggetto di<br />

soddisfacimento e il primo oggetto di ostilità, così come l‟unica forza<br />

ausiliatrice. Per tale ragione è sul suo prossimo che l‟uomo impara a<br />

conoscere. I complessi percettivi che sorgono da questo prossimo<br />

saranno in parte nuovi e imparagonabili: per esempio i suoi lineamenti<br />

(nella sfera visiva); ma altre percezioni visive (per esempio i<br />

movimenti <strong>del</strong>le mani) coincideranno nel soggetto con i suoi ricordi di<br />

analoghe impressioni visive <strong>del</strong> suo corpo, i quali si assoceranno a<br />

ricordi di movimenti sperimentati da lui stesso. La stessa cosa accadrà<br />

con altre percezioni <strong>del</strong>l‟oggetto; quindi, per esempio, se l‟oggetto<br />

grida, un ricordo <strong>del</strong>le proprie grida risusciterà [nel soggetto]<br />

rinnovando le sue esperienze di dolore. Così il complesso di un altro<br />

essere umano si divide in due componenti; di cui una s‟impone per la<br />

sua struttura costante come una cosa coerente, mentre l‟altra può<br />

essere capita mediante l‟attività <strong>del</strong>la memoria: può, cioè, essere<br />

ricondotta a un‟informazione che [il soggetto] ha <strong>del</strong> proprio corpo.<br />

Questo scomporre un complesso percettivo si chiama conoscenza di<br />

esso; comporta un giudizio e ha termine quando questo scopo ultimo si<br />

è realizzato. [...] Ci basti aver chiaro in mente che è l‟interesse<br />

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