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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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1.13-14), un‟organizzazione «che noi possiamo considerare, in<br />

relazione alle sue tendenze, come il sistema nervoso nella sua totalità»<br />

(Cap. 1. 15). Il sistema y è uno dei tre sistemi neuronici: j y w, con cui<br />

Freud descrive il «il funzionamento <strong>del</strong>l‟apparato». «Il sistema j<br />

sarebbe il gruppo di neuroni raggiunto dagli stimoli esterni, mentre il<br />

sistema y conterrebbe i neuroni che ricevono gli eccitamenti<br />

endogeni» (Cap. 1.4.).<br />

«L‟Io consiste originariamente di neuroni nucleari che, attraverso vie<br />

di conduzione, ricevono Qh endogene e le scaricano lungo la via <strong>del</strong>la<br />

modificazione interna. L‟«esperienza di soddisfacimento» mette<br />

questo nucleo in associazione con una percezione (l‟immagine<br />

desiderata) e con l‟informazione di un movimento ([informazione<br />

<strong>del</strong>la] parte riflessa <strong>del</strong>l‟azione specifica). L‟educazione e lo sviluppo<br />

di questo Io originario si verificano in situazioni ripetitive di desiderio,<br />

in stati di attesa. L‟Io apprende dapprima a non investire le immagini<br />

motorie (con conseguente scarica) finché certe condizioni non<br />

vengano soddisfatte dal lato percettivo. Esso impara in seguito a non<br />

investire la rappresentazione di desiderio oltre un certo limite, perché<br />

altrimenti si illuderebbe in modo allucinatorio.» (Cap. 3.1.). <br />

[14] «I residui dei due generi di esperienze [di dolore e di soddisfacimento]<br />

che abbiamo discusso sono gli affetti e gli stati di desiderio. [...] Lo<br />

stato di desiderio produce un‟attrazione positiva per l‟oggetto <strong>del</strong><br />

desiderio, ossia per la sua immagine mnestica; l‟esperienza dolorosa<br />

ha come conseguenza una repulsione, un‟avversione, a mantenere<br />

investita l‟immagine mnestica ostile» (Cap. 1.13). «Se un investimento<br />

che scatena dispiacere potesse sfuggire all‟attenzione, l‟intervento<br />

<strong>del</strong>l‟Io arriverebbe troppo tardi; ma questo è precisamente ciò che si<br />

verifica nel caso <strong>del</strong> proton pseudos isterico» (Cap. 2.6). «D‟altro<br />

canto, l‟argomentazione falsa prende spunto dalla prima proposizione<br />

che sia falsa (proton pseudos)» (Cap. 2.4. nota 6: rinvio all‟Organon<br />

aristotelico, Primi analitici ). <br />

[15] Vi è in questa esigenza un primo cenno al nesso tra «principio di<br />

realtà» e «principio di piacere». Freud riprenderà questo tema kantiano<br />

in due articoli successivi: Formulierungen über die zwei Prinzipien<br />

des psychischen Geschehens (1911) e Die Verneinung (1925):<br />

«La distinzione risiede nel fatto che, mentre il „segno di<br />

qualità‟derivato dall‟esterno fa la sua apparizione qualunque sia<br />

l‟intensità <strong>del</strong>la carica, quello derivato da y si presenta solo se le<br />

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