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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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dall‟altro), la soddisfazione diventa un bisogno che dà un nuovo inizio<br />

a ogni bisogno trasformandolo in «bisogno di soddisfazione».<br />

L‟«azione specifica», prosegue Freud, per esempio il nutrimento, non<br />

si realizza senza l‟apporto attivo <strong>del</strong> soggetto, senza cioè che questi<br />

agisca in modo da avere soddisfatta tale esigenza. Queste azioni<br />

comportano un movimento continuamente attivo, seppur minimo <strong>del</strong><br />

sistema nervoso. Si tratta <strong>del</strong>la memoria: «la forza continuamente<br />

attiva di una esperienza» (Cap 1.3.). <br />

[9] È ciò che avviene nella patologia psichica: il soggetto è capace di<br />

assuefarsi alla fame, all‟insonnia, al dolore, ecc. e di non sentire più il<br />

bisogno (di mangiare, dormire difendersi) fino a lasciarsi morire.<br />

Sappiamo cioè che affinché si dia moto (mangiare, espellere e ritenere,<br />

guardare, parlare), occorre che il bisogno di soddisfazione, inesistente<br />

nella natura quale risulta alle scienze <strong>del</strong>la natura, venga eccitato<br />

convenientemente, e che l‟individuo si orienti in base a un principio<br />

economico come legge di moto, il principio di piacere, legge cui egli<br />

potrà obbedire o disobbedire. Questa legge corporale è normativa,<br />

ossia comporta sanzioni sui generis: sintomi, angoscia... <br />

[10] «Tutti i dispositivi di natura biologica hanno limiti alla loro efficienza,<br />

oltre i quali falliscono. Questo fallimento si manifesta in fenomeni che<br />

confinano con il patologico e che possono essere descritti come<br />

mo<strong>del</strong>li normali <strong>del</strong> patologico»; «Esiste un fenomeno che si possa far<br />

coincidere con il fallire di questi dispositivi? Io credo sia il dolore.<br />

Tutto ciò che sappiamo <strong>del</strong> dolore conferma questa tesi» (Cap.1.6.).<br />

<br />

[11] «Biologicamente dannosi»: basterebbe questa osservazione per<br />

falsificare le teorie psicologiche sviluppate in seno alla psichiatria, che<br />

rifacendosi a Bleuler pongono nella biologia i fondamenti <strong>del</strong>le<br />

patologie psichiche (per esempio la schizofrenia): osserviamo che il<br />

fine che tali teorie servono è quello di evitare il giudizio, cioè una<br />

condizione <strong>del</strong>la possibilità <strong>del</strong>la cura). <br />

[12] L‟«objet perdu» che Lacan poneva come quello che non si può<br />

ritrovare. <br />

[13] Freud definisce l‟Io come «un‟organizzazione [...] che si „è andata<br />

formando nel sistema y‟ a sua volta „istruito biologicamente‟ » (Cap.<br />

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