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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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Gli errori di pensiero<br />

L‟errore è l‟ultimo problema che Freud affronta.<br />

Cito dal testo:<br />

A questo punto domandiamoci come può verificarsi l’errore durante il<br />

cammino <strong>del</strong> pensiero. Ma che cos’è l’errore?[...] Il pensiero pratico, dal<br />

quale hanno tutti origine, rimane anche lo scopo finale di tutti i processi<br />

di pensiero. Ogni altro genere è una diramazione di esso. [...] L’inizio<br />

dei processi di pensiero che si sono diramati [dal pensiero pratico] è la<br />

formazione <strong>del</strong> giudizio [...]. Quindi il lavoro <strong>del</strong> pensiero mediante<br />

giudizi, invece che mediante singoli disordinati complessi percettivi,<br />

costituisce una grande economia.[...]. Può sempre inserirsi un errore<br />

durante la creazione di un giudizio. I complessi di cosa o i complessi di<br />

movimento non sono mai perfettamente identici e, fra i loro elementi<br />

dissimili, ve ne possono essere di quelli che, se trascurati, possono viziare<br />

il risultato nella realtà. [...] Queste sono illusioni <strong>del</strong> giudizio o sbagli nelle<br />

premesse. (Cap. 3.4.)<br />

Il pensiero è drammaticamente esposto all‟errore, nondimeno ha<br />

la facoltà di correggerlo o evitarlo. [31] Per rispondere <strong>del</strong>la<br />

possibilità <strong>del</strong>l‟errore di pensiero, occorre tenere presente la<br />

costituzione <strong>del</strong> giudizio. Riassumendo, Freud definisce il giudizio<br />

come l‟inizio di ogni pensiero e come produzione <strong>del</strong>l‟Io che scopre<br />

di avere esso stesso la forma <strong>del</strong> giudizio. L‟Io è definibile come<br />

l‟identità <strong>del</strong> corpo con il soggetto di una frase (giudizio). Si è visto<br />

come il primo giudizio, pur essendo inizialmente insufficiente a<br />

svolgere la sua funzione di difesa dal dispiacere, prepara il pensiero<br />

pratico, perché in ogni caso l‟attività di scomposizione di un<br />

complesso nelle sue parti è già un operare con giudizi, ossia<br />

pensiero. Ma proprio la sua insufficienza iniziale introduce nel<br />

pensiero sia esso pratico, conoscitivo o giudicante, mnemonico,<br />

l‟inevitabile possibilità di incorrere nell‟errore.<br />

Freud suddivide gli errori in due categorie principali.<br />

La prima categoria è data da tutti quegli errori che non<br />

comportano dispiacere, tanto che l‟elaborazione <strong>del</strong> pensiero può<br />

continuare malgrado essi, e persino con essi. Diquesta categoria<br />

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