27.05.2013 Views

LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

dunque non dal desiderio, ma dall‟identità tra realtà <strong>del</strong>l‟altro,<br />

percepita attualmente, e investimento di desiderio operata dal<br />

giudizio. Si può individuare in tale identità il «principio di realtà»,<br />

come rielaborazione <strong>del</strong> principio di piacere.<br />

Gli aiuti <strong>del</strong> pensiero: [20] la memoria e la parola<br />

Il motivo <strong>del</strong> ricorso a «aiuti <strong>del</strong> pensiero» non si spiegherebbe se<br />

non si tenesse presente la distinzione posta da Freud tra pensiero<br />

pratico e giudizio. Il pensiero pratico non è all‟altezza <strong>del</strong>lo scopo<br />

pratico <strong>del</strong> pensiero. Per questo scopo si avvale di aiuti o<br />

facilitazioni, che sono altrettanti pensieri aventi come fondamento il<br />

giudizio. Ogni altra specie di pensiero menzionata da Freud nel testo<br />

è infatti un giudizio, e è orientata a rendere efficace il pensiero<br />

pratico. Senzail giudizio e, come vedremo, la parola, il pensiero si<br />

muoverebbe limitatamente a quanto già sa, conservatoristicamente.<br />

Sarebbe obbligato alla sola ripetizione. In altri termini, per difendersi<br />

dal dispiacere <strong>del</strong>la contraddizione che lo bloccherebbe, il pensiero<br />

dovrebbe investire solo ciò che è già noto come appagante,<br />

escludendo in partenza ogni nuova possibilità. L‟insufficienza <strong>del</strong><br />

pensiero pratico a realizzare il suo scopo è spiegata dal fatto che il<br />

pensiero, attivato dall‟attesa <strong>del</strong>la soddisfazione, è privo di memoria:<br />

non c‟è ricordo <strong>del</strong>l‟elaborazione, c‟è solo ricordo <strong>del</strong> risultato (Cap.<br />

1.3.). Ciò significa che il puro sapere limita l‟ampiezza di<br />

movimento <strong>del</strong> pensiero e l‟efficacia quanto alla conoscenza. La<br />

meta infatti che, essendo per definizione nuova in quanto comporta<br />

l‟apporto <strong>del</strong>l‟altro, è conoscenza, sarebbe mancata. Ecco dove<br />

Freud innesta il teleologico (futuro non conservatore).<br />

L‟insufficienza <strong>del</strong> pensiero pratico è superata da un‟altra specie<br />

di pensiero: il pensiero giudicante (la seconda specie di pensiero),<br />

che logicamente precede il pensiero pratico ma di fatto<br />

(cronologicamente) lo segue. La peculiarità di questo pensiero è<br />

l‟accesso alla coscienza <strong>del</strong> contenuto <strong>del</strong>l‟elaborazione, reso<br />

possibile dalle tracce [21] lasciate mediante la parola, la quale fa sì<br />

che l‟elaborazione <strong>del</strong> soggetto sia ricordata (e diventi quindi<br />

cosciente). Dal punto di vista genetico questo pensiero è preceduto<br />

dal primo giudizio (piacere/dispiacere). Scopo <strong>del</strong> pensiero<br />

46<br />

5051

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!