LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

Nel testo vengono nominati almeno dieci pensieri diversi,
suddivisi in quattro specie. Solo la prima è il pensiero; le altre ne
sono diramazioni e aiuti (o facilitazioni). [18]
I. La prima specie di pensiero è il pensiero pratico o riproduttivo.
Il pensiero pratico, «biologicamente il più antico» (Cap. 3.3) [...]
«dal quale hanno tutti origine, rimane anche lo scopo finale di tutti i
processi di pensiero» (Cap.3.4.). È il pensiero suscitato da uno stato
di desiderio, e che si conclude nell‟investimento di un ricordo di
desiderio fino a produrreun sapere pratico. Questo pensiero ha due
mete distinte: la prima è il suo terminare nell‟azione, reso possibile
dal sapere pratico già fruibile; la seconda è la continuazione del
pensiero conoscitivo, ossia un‟elaborazione ulteriore effettuata
mediante la parola, segno di realtà di pensiero.
II. La seconda specie di pensiero è mossa dall‟eccitamento e si
conclude in un giudizio di realtà. Si tratta dei seguenti pensieri:
il pensiero comune (solitamente inconscio, con occasionali
intrusioni nella coscienza);
il pensiero osservante, o pensiero cosciente (è il pensiero che
indaga intorno al significato e al fine di un eccitamento: che
significa? dove conduce?);
il pensiero conoscitivo (dove l‟attenzione è diretta a segni di
scarica di pensiero);
il pensiero conoscitivo con segni verbali o di realtà di pensiero:
«Pensare con la carica dei segni di realtà di pensiero o dei segni
verbali è, quindi, la più alta, la più sicura forma del processo del
pensiero conoscitivo». (Cap. 3.2.);
il pensiero investigante o sperimentante.
III. La terza specie di pensiero è un pensiero intermedio: la
memoria (fatta di facilitazioni nel movimento neuronico), ossia il
ricordare. Diversamente dal ricordo, che si riferisce a percezioni, la
memoria è un‟attività (intermedia) del pensiero e si riferisce a
giudizi già posti. Essa serve al pensiero pratico e è preliminare al
pensiero critico.
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