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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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singolare di scelta di un aiuto specifico. Esporrò le idee principali e<br />

l‟argomentazione di Freud, proponendo alcuni brani scelti di cui<br />

ritengo utile la lettura.<br />

Nella esposizione <strong>del</strong>la sua «dottrina» (Cap.1.2.), rispondente ai<br />

canoni <strong>del</strong>la scienza naturale, Freud si imbatte immediatamente nei<br />

limiti <strong>del</strong> sistema nervoso, ma altrettanto immediatamente individua<br />

il superamento di essi nell‟attività di pensiero <strong>del</strong>l‟individuo,<br />

anticipata dal giudizio come esso stesso pensiero. [8]<br />

1. IL PENSIERO. COSTITUZIONE E SVILUPPO<br />

La difesa dal dolore e dal dispiacere<br />

Notiamo che la parola e il concetto di pensiero non compaiono<br />

che oltre la seconda metà <strong>del</strong> primo capitolo, una voltamostrate<br />

l‟origine <strong>del</strong>l‟insufficienza e la necessità di una difesa individuale, e<br />

introdotti i concetti di «Io» e di «giudizio».<br />

La patologia ci fa sapere che l‟uomo è capace di disobbedire alle<br />

leggi naturali di moto <strong>del</strong> corpo, [9] cioè di porsi limiti laddove non<br />

ne esistono. Una costante <strong>del</strong> Progetto è l‟esperienza<br />

psicopatologica, connotata da una parte da eccessi diversi, relativi<br />

all‟azione, all‟affetto, all‟investimento, al dispiacere, dall‟altra da<br />

una insufficiente capacità di difesa. I concetti psicologici<br />

progressivamente trattati nella prima parte e ripresi sistematicamente<br />

nella terza, sono ordinati al fine di individuare la natura <strong>del</strong>la difesa<br />

adeguata e di descriverne l‟efficacia. Freud fa notare<br />

immediatamente che l‟organismo umano (il corpo biologico) è<br />

incapace di ottenere autonomamente la pace o soddisfazione cui per<br />

natura – umana – tende. Tanto l‟eccitamento interno (per esempio la<br />

fame) quanto la memoria <strong>del</strong>la soddisfazione <strong>del</strong> bisogno ottenuta<br />

mediante un apporto esterno, non sono eliminabili né con la<br />

semplice fuga né con la semplice esecuzione <strong>del</strong>l‟azione adeguata<br />

(alimentazione). I limiti <strong>del</strong> funzionamento di natura biologica sono<br />

segnati o dal dolore o dal dispiacere secondo che l‟eccitamento non<br />

sia appagato oppure che esso riattivi un ricordo di dispiacere (il<br />

ricordo <strong>del</strong> dolore non è riproducibile se non come ricordo di<br />

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