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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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Questo progetto è e rimane un caso unico nella storia <strong>del</strong>la<br />

psicologia. Un progetto di psicologia che include logicamente la<br />

psicoanalisi.<br />

Lo scritto è estremamente attuale perché il modo in cui Freud<br />

spinge l‟articolazione tra corpo, pensiero, parola è nuovo non solo<br />

rispetto alle elaborazioni psicologiche e neurologiche precedenti, ma<br />

anche a quelle successive dentro e fuori dalla psicoanalisi<br />

(neuroscienze e cognitivismo). [5] Infatti l‟interesse per quest‟opera<br />

non è mosso tanto dalle idee che saranno riprese (benché solo in<br />

parte) nel corso <strong>del</strong>la successiva elaborazione <strong>del</strong>la psicoanalisi,<br />

quanto da quell‟idea che, una volta individuata fra le altre, le<br />

subordina tutte a sé e rappresenta un‟anticipazione <strong>del</strong> pensiero di<br />

natura. [6] L‟idea, cioè, di porre il pensiero come aldilà già iniziale<br />

<strong>del</strong>la natura biologica, in sé segnata da limiti oltre i quali fallisce.<br />

Quest‟opera ci offre uno schizzo <strong>del</strong>la normaottenuto sul terreno<br />

<strong>del</strong>la patologia: l‟ulteriore progresso è stato opera nostra. Essa<br />

traccia cioè i punti di passaggio dalla prospettiva scientifico-naturale<br />

in cui Freud colloca dapprima il suo tentativo, a quella <strong>del</strong> pensiero<br />

di natura che il Progetto direttamente anticipa: in cui la psicoanalisi<br />

si viene a trovare in una posizione centrale, eppure subordinata alla<br />

nuova psicologia che Freud inizia a impostare.<br />

Partendo dalla costatazione di patologie etiche, incurabili tanto<br />

dal medico quanto dal prete – nella medicina l‟imputabilità al<br />

Soggetto <strong>del</strong>la sanzione non è implicata; nella confessione non è<br />

implicata l‟imputabilità <strong>del</strong>l‟Altro -, Freud inizia a trattare le<br />

psicopatologie come conseguenze di errori <strong>del</strong> pensiero normale.<br />

Freud pone cioè un unico pensiero: la psicopatologia non è un altro<br />

pensiero, ma il medesimo pensiero mal-trattato e poi mal-andato,<br />

cioè malato. Benché egli lasci incompiuta tale indagine, anzi vi<br />

rinunci – a distanza di neanche due mesi dalla stesura, Freud ritira<br />

quanto ha fatto: un progetto simile risulta a lui stesso irrealizzabile, e<br />

di fatto questo testo verrà pubblicato postumo solo nel 1950 [7] -,<br />

tuttavia i termini <strong>del</strong> problema sono posti: psicopatologia e normalità<br />

sono fatti di competenza normativa (ossia giuridica) individuale e<br />

come tali vanno trattati: la cura <strong>del</strong>la malattia non si distingue, cioè,<br />

dalla elaborazione o psicologia normale, se non come un caso<br />

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