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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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Questa povertà, assai problematica e dalla non facile<br />

determinazione diagnostica, è pur sempre un sintomo, un orizzonte<br />

molto approssimativo all‟interno <strong>del</strong> quale è possibile cogliere<br />

qualcosa allo stato latente. La didattica <strong>del</strong> coinvolgimento e<br />

<strong>del</strong>l‟approccio interpretativo dei vari «frammenti» linguistici e <strong>del</strong>le<br />

diverse manifestazioni comportamentali consente di conferire una<br />

sufficiente unità a tutto ciò che viene osservato e interpretato in<br />

prospettiva psicopedagogica.<br />

L‟educatore gioca il tutto e per tutto: ricompone frammenti<br />

esteriori in una superiore unità. Dà così vita a una intenzione, a un<br />

progetto educativo, a una idea direttiva avente per soggetto la<br />

personalità <strong>del</strong>l‟alunno, capito, coinvolto e promosso alla lenta<br />

operazione di arricchimento interiore, di gratificazione affettiva, di<br />

significatività semantica e, quindi, di attingimento di una migliore<br />

padronanza <strong>del</strong>la propria unità interiore. Si tratta di un processo<br />

unificante la personalità per promuoverne una più sicura padronanza<br />

<strong>del</strong>le funzioni.<br />

Il processo di cui si è parlato è graduale, con alti e bassi,<br />

contraddistinto inoltre dal ciclico ricomparire di «scogli» linguistici<br />

ed esistenziali che sembravano superati. Si vive qui un paradosso<br />

<strong>del</strong>l‟educazione: proprio i risultati positivi sollecitano la coscienza<br />

<strong>del</strong>l‟alunno al salto di qualità che, nei casi di scarso apprendimento e<br />

di scarsa concettualizzazione, consistono nel ripresentare, nel<br />

confronto col reale, problemi già vissuti, ma più ricchi di interiorità e<br />

di strutturazione linguistica. È una richiesta di ulteriore aiuto. Proprio<br />

il linguaggio non può «saltare» fasi di sviluppo. Ogni passaggio e<br />

ogni arricchimento comportano il rapporto tra sfera interiore e sfera<br />

espressiva, tra intenzione e concetti espressi, tra motivazione a<br />

parlare e dialogicità attinta. Possono sorgere problemi disciplinari e<br />

di comportamento, a volte indici essi stessi di evoluzione positiva.<br />

La povertà di linguaggio non deve indurre a giudiziaffrettati ed<br />

errati. La povertà di linguaggio non è indice né di patologia né di<br />

disadattamento scolastico. È un sintomo di disagio profondo e di<br />

interazione tra persone, che non riesce ad attuarsi perché non trova le<br />

vie didattiche e le referenze educative per tentare e ritentare, nella<br />

continuità e nella significatività, l‟opera di arricchimento, di restauro<br />

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