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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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Se si tratti di morte reale o presunta all‟autopromozione <strong>del</strong>la<br />

personalità e al diritto allo studio non è facile da stabilire. Molto<br />

spesso gli sbocchi <strong>del</strong>la circonvallazione offrono la possibilità di<br />

intraprendere strade o sentieri <strong>del</strong>la vita e <strong>del</strong> lavoro non certo<br />

inferiori sul piano formativo a quelli <strong>del</strong>la scuola. Esiste anche il<br />

pericolo, oggi più diffuso che in passato, <strong>del</strong>l‟adescamento, <strong>del</strong><br />

reclutamento dei ragazzi fuggiti dalla scuola nel circuito deviante e<br />

penale.<br />

Gli anni passano e i problemi restano; anzi tendono ad accentuarsi<br />

in certi contesti, allorché il sistema di supporti affettivi, educativi e<br />

formativi funziona quasi esclusivamente in senso diseducante.<br />

Un clima culturale ed educativo disorientante e connotato da<br />

scarse idee direttive, in ordine alla progettualità esistenziale e alla<br />

elaborazione di criteri alla luce dei quali prendere posizione nei<br />

confronti <strong>del</strong>la realtà e <strong>del</strong>la educazione, adduce iniziative assai<br />

neutre sul piano valoriale e indifferenti su tutto ciò che concerne o<br />

che può concernere la mancata messa in atto di opportunità formative<br />

in una società e in una scuola che, per definizione, dovrebbero<br />

attingere i loro fini educativi attraverso la promozione «di tutti e di<br />

ciascuno».<br />

Procediamo con ordine e andiamo a ritroso nel tempo. Alla fine<br />

<strong>del</strong> secolo XIX, con il diffondersi <strong>del</strong>la scuola <strong>del</strong>l‟istruzione<br />

obbligatoria, si presentò, tra i tanti problemi, anche quello «degli<br />

alunni apparentemente normali che non riuscivano ad apprendere e a<br />

trar profitto come gli altri». Sorgeva il problema <strong>del</strong>la debolezza<br />

mentale lieve e medio-lieve. Dalle prime ricerche di Alfred Binet e di<br />

altri ricercatori si portò in risalto che un buon 3% <strong>del</strong>lapopolazione<br />

<strong>del</strong>la scuola elementare era costituito da fanciulli che non riuscivano<br />

a tenere il ritmo programmato <strong>del</strong>la scuola. Sorgeva così il problema<br />

<strong>del</strong>la debolezza mentale lieve e, dai primordi <strong>del</strong> secolo XX, questa<br />

questione assilla sempre più la scuola; con l‟innalzamento graduale<br />

dei livelli <strong>del</strong>l‟istruzione obbligatoria, problemi analoghi si<br />

ripresentano nella scuola elementare e, naturalmente, anche nella<br />

scuola media <strong>del</strong>l‟istruzione obbligatoria e nella secondaria.<br />

Si tratta di «alunni apparentemente normali» che non riescono ad<br />

apprendere e a trar profitto secondo i ritmi e le finalità<br />

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