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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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Viandante, la via non c’é<br />

la via si fa andando.<br />

Il profumo adeguato e la musica adeguata, ove non tutte le<br />

musiche e non tutti i profumi sono uguali. Quindi qualcosa che ci<br />

permette, le vie che ci permettono l‟accesso a questa sorta di<br />

memoria amnestica, popolata di tracce, che il deserto <strong>del</strong> trauma e<br />

<strong>del</strong> coma ha svelato. Tracce di caduta, di un abisso che non smette di<br />

chiamarti...<br />

Si comprende così la ricchezza di questo panorama figurativo che<br />

noi abbiamo recuperato dopo anni, ma che in realtà deve essere un<br />

utile strumentario di lavoro. La cosa che colpisce è questa: avete in<br />

mente il bloc-notes magico? Il bloc-notes magico è una bellissima<br />

metafora, perché raffigura l‟oscillazione tra scrittura e cancellazione,<br />

trapresenza e assenza. Quindi da qualche parte «smemorata<br />

memoria». Memoria condizione <strong>del</strong>la dimenticanza e viceversa.<br />

L‟oscillazione di questi opposti complementari è l‟orizzonte da<br />

riscostituire. Spesso qui si ha l‟impressione che il coma abbia<br />

perforato da qualche parte il bloc-notes, abbia marcato<br />

profondamente la dimensione di sopravvivenza <strong>del</strong>la memoria stessa.<br />

E allora, se così è, si capisce bene che la memoria <strong>del</strong> post-coma non<br />

è, come scrive Green, veramente la memoria: non è la memoria fatta<br />

di oggetti, cioè dei soggetti <strong>del</strong>la memoria. Non è nemmeno una<br />

memoria fatta dai suoi derivati, che sono in realtà quelle cose<br />

nell‟ordine dei <strong>del</strong>iri, degli elementi di scarto, di certi sogni-incubo,<br />

sogni crudi che conosciamo nelle nevrosi traumatiche, come<br />

fissazione <strong>del</strong>la memoria all‟evento traumatico. Qui esiste un‟altra<br />

memoria, una memoria amnestica. È una memoria che ignora la<br />

memoria, più che negarla, una sorta di anti-memoria che si fonda sul<br />

non pensabile e sul non ricordabile. È una memoria-cosa, che si<br />

fonda su una posizione troppo poco investita narcisisticamente per<br />

ammettere che possa persino indirizzarsi a una realzione d‟oggetto, è<br />

una memoria «atto» con grande «intensità di attualizzazione» e di<br />

ripetizione, come espressione massima di un senso minimo, segnale<br />

più che significante (in cui è mantenuta almeno una piccola<br />

circolazione intrapsichica), essa si trasforma facilmente in acting<br />

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