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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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esser anche iniziatica, rappresentare un passaggio, una apertura verso<br />

qualcosa di diverso da sé stesso (…).<br />

Un ulteriore scenario è quello che possiamo chiamare<br />

«epifanico». L‟epifania è l‟incontro con l‟Altro di Sé. È lo scenario<br />

<strong>del</strong> «doppio». Nella vita di ognuno esistono due momenti in cui può<br />

sorgere il doppio. Momenti in cui si è di fronte alla morte e alla<br />

possibilità di risurrezione. Il primo momento è l‟infanzia, il secondo<br />

momento certamente è l‟adolescenza, un altro ancora l‟incontro con<br />

il trauma. Fenomeni di sdoppiamento, che fanno parte <strong>del</strong>lo sviluppo<br />

psichico e <strong>del</strong>la costituzione <strong>del</strong>la identità. Il risveglio e il suo tempo<br />

di «inquietante estraneità» è la ripetizione drammatica e incerta di<br />

quei momenti costitutivi. Nello «stato di frontiera» tra la fase <strong>del</strong>la<br />

confusione iniziale, quella <strong>del</strong>la «apparente incomunicabilità» e la<br />

fase <strong>del</strong>l‟«inquietante estraneità», il doppio svolge una vera e propria<br />

funzione di ristrutturazione corporea e di riorganizzazione temporospaziale<br />

<strong>del</strong>la identità <strong>del</strong> soggetto alla ricerca di Sé. Quale è il<br />

«doppio» che si costituisce nel risveglio? Il doppio attraversa e<br />

partecipa in vario modo ai fenomeni di depersonalizzazione, di<br />

vissuti oniroidi-allucinatori (i sogni realtà) attorno a temi traumatici,<br />

a incerte figurazioni <strong>del</strong>la penetrazione persecutoria dei frammenti<br />

corporei (spesso in un paziente apparentemente passivo e tranquillo)<br />

e più tardi alle costruzioni <strong>del</strong>iranti passeggere, ai comportamenti<br />

agressivi, alle manifestazioni di masturbazione compulsiva, alle<br />

domande incessanti di carezze, alle sregolazioni <strong>del</strong> comportamento<br />

alimentare (bulimia, polidipsia, ecc...), sino alla nascita di veri e<br />

propri oggetti transizionali. Il funzionamento psicotico si rivela così<br />

nella sua funzione costitutiva e fondativa, una forma primitiva <strong>del</strong>la<br />

esistenza <strong>del</strong>la soggettivitànascente e non semplicemente una<br />

ulteriore forma <strong>del</strong>la psicopatologia da sopprimere<br />

farmacologicamente.<br />

L‟ esperienza di inquietante estraneità <strong>del</strong> doppio è l‟esperienza<br />

<strong>del</strong> rispecchiamento e <strong>del</strong>la specularità, in cui si realizza la<br />

ricostituzione narcisistica <strong>del</strong> Sé, che ritrova nello specchio che il<br />

doppio gli offre, come per il bambino che trova il suo primo Io in un<br />

Io che non gli appartiene appieno, ripetendo la eccentricità<br />

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