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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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13.<br />

Dunque, che cosa racconta il paziente? Il paziente racconta da una<br />

parte la brutalità, la violenza, l‟istantaneità con cui la vita sua è stata<br />

interrotta. Tutto avviene nell‟inatteso. È una temporalità<br />

immediatamente spezzata, la continuità <strong>del</strong>la vita sospesa, i<br />

riferimenti abituali, la fiducia di base che ognuno di noi ha verso sé<br />

stesso e gli altri svanita. È questo orrore che tentano di ricordare. Il<br />

fattore traumatico diventa così anche una sorte di apocalisse. Una<br />

sorte di apocalisse nella misura in cui contiene una rivelazione, uno<br />

svelamento, cosa che poi si tenta di ricercare: e spiega questo la<br />

ricerca a volte agita, di quel punto di orrore e di seduzione e nello<br />

stesso tempo di siderazione. E questo spiega perchè a volte il coma<br />

cambia la vita. Qualcosa è avvenuto <strong>del</strong>l‟ordine di una «verità».<br />

«Facevo una cattiva vita con un ritmo incredibile, arrischiavo di<br />

perdere mia moglie, poi è arrivato il coma che mi ha cambiato.<br />

Adesso è tutto cambiato». È arrivata qualche cosa che ha avuto la<br />

funzione <strong>del</strong>l‟apocalisse, nel senso <strong>del</strong>la rivelazione e <strong>del</strong>la rinascita.<br />

Tracce di un possibile lavoro di psicoterapia attorno al risveglio?<br />

Che senso dare a questa apocalisse? L‟apocalisse può anche essere<br />

qualche cosa di estremamente spaventoso, naturalmente. La<br />

rivelazione può essere creativa <strong>del</strong> nuovo, ma può anche essere<br />

profondamente distruttiva. Nel risveglio, il post-coma ha la<br />

percezione, non soltanto di essere qualcuno che da qualche parte è<br />

sopravvissuto, ma di aver passato una prova, una prova ordalica. «Io<br />

ce l‟ho fatta». Un paziente mi ha detto: «Sono caduto dal settimo<br />

piano, e sono salvo! – e subito dopo – a me non capiterà più nulla! Io<br />

sono divenuto immune ad ogni pericolo; grazie al passaggio<br />

attraverso la notte buia <strong>del</strong> coma e <strong>del</strong>la salvezza, sono stato scelto<br />

da Dio!» E ha aggiunto: «Ho fregato la morte, mi ha baciato Dio! Io<br />

non mi ammalo più!» Adesso faceva una vita incredibilmente a<br />

rischio, non andava più sui tetti, perchénon poteva più lavorare, ma<br />

viaggiava in macchina ad alta velocità. Questo mostra una<br />

elaborazione maniacale <strong>del</strong> bisogno ordalico. L‟ordalia può però<br />

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