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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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legati da qualche parte alla istituzione di cura. Come se da qualche<br />

parte la ricostituzione <strong>del</strong>l‟immagine di Sé fosse un lavoro di<br />

«restauro» e di riparazione <strong>del</strong> corpo ma anche <strong>del</strong>lo sguardo<br />

<strong>del</strong>l‟Altro ambivalente e complesso (…).<br />

10.<br />

Questi alcuni dei problemi che aprono la questione clinica e<br />

terapeutica che il post-coma contiene. Fenomeni che ci hanno portato<br />

a dire e a credere che noi potevamo influenzare, in una certa maniera,<br />

il percorso che avviene dopo il trauma: influenzare dopo perché<br />

prima in genere nulla possiamo, anche se poi abbiamo raccolto una<br />

serie di materiali che ci dicono come i pazienti raccontano di un<br />

clima pre-traumatico, che da qualche parte precedeva e forse<br />

preparava l‟evento. Souvenirs-écran, schermi necessari <strong>del</strong>l‟ «aprèscoup»<br />

per raccontare quella notte? Può darsi, noi non possiamo<br />

verificarlo, ma sappiamo bene che in tuttaquesta vicenda la<br />

funzione <strong>del</strong> ricordo-schermo è una funzione fondamentale dentro la<br />

quale si andranno a ricostituire le possibilità di ripresa <strong>del</strong>le facoltà<br />

psichiche.<br />

Chi dorme allora nel coma? Dorme la coscienza, dorme<br />

l‟elettroencefalogramma, dormono le funzioni vitali, l‟Io <strong>del</strong><br />

soggetto o altro ancora... ma c‟è qualcuno di vigile, qualcuno di<br />

comunque vivo, c‟è una parte di sé che continua a funzionare, pure in<br />

una zona sufficientemente protetta, nella «cripta» che lo rinchiude<br />

sino al risveglio. Dove è andato l‟apparato psichico? Dove sono<br />

fuggite alla catastrofe <strong>del</strong> trauma le figure <strong>del</strong> suo mondo?<br />

Quando il trauma arriva così violentemente da interrompere la<br />

continuità <strong>del</strong>la percezione <strong>del</strong> tempo, <strong>del</strong>la percezione <strong>del</strong>lo spazio,<br />

<strong>del</strong>la percezione <strong>del</strong> riferimento a sé stesso, quale destino per il<br />

mondo psichico e per le sue figure? Sono «messi nella cripta», sono<br />

necrotizzati loro stessi nella necrosi generalizzata o solamenti feriti?<br />

Ecco, io credo che sia molto importante sul piano di una meta-<br />

psicologia <strong>del</strong>l‟evento traumatico chiederci se il suo esito sarà quello<br />

287<br />

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