27.05.2013 Views

LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

9.<br />

Altro tema significativo è il rapporto tra questi ex-pazienti<br />

(soprattutto giovani) e loro famiglie. Un nodo determinante e<br />

ambivalente <strong>del</strong>la ricostruzione. Qui avviene un fenomeno<br />

soprattutto nella rappresentazione che i genitori si fanno dei loro figli<br />

di grande importanza, una sorta di sindrome dei «funerali incompiuti<br />

o sempre imminenti». Abbiamo ascoltato le famiglie di giovani che<br />

avevano avuto un coma qualche anno prima e le testimonianze erano<br />

sorprendenti. Avveniva in quei racconti una sorta di contrazione<br />

temporale, come se anche qui il tempo si fosse fermato al momento<br />

<strong>del</strong> trauma e <strong>del</strong> coma e così anche l‟immagine <strong>del</strong> figlio non avesse<br />

mai più potuto mutare. Poi ascoltavamo e vedavamo i figli. La cosa<br />

significativa era la frequente profonda discordanza tra l‟immagine<br />

che i genitori ci avevano presentato e la realtà. Infatti quei figli,<br />

nemmeno sul piano <strong>del</strong>la loro fisicità, <strong>del</strong>la loro motorica, erano<br />

diversi. Il trauma e il coma dunque che lavora dentro la soggettività e<br />

il suo senso, dentro lo sguardo <strong>del</strong>l‟Altro e la rappresentazione<br />

generazionale, scomponendone, confondendone i fili. Questo una<br />

volta ancora perché il coma è una vicenda attiva, intersoggettiva e<br />

non passiva, un universo comunque di senso, proprio nel momento in<br />

cui il senso comune si offusca sino a sparire. Un mondo di senso, di<br />

un altro senso, che ci èavvenuto e che non possiamo ridarci se non<br />

nella sua inesauribile narrazione. Un altro senso di cui andrò più oltre<br />

a dire <strong>del</strong>la sua fenomenologia. Ragazze descritte come obese, non<br />

curate, depresse nella immagine genitoriale: «È un disastro questa<br />

nostra figlia che si è distrutta completamente dopo il coma! Non sarà<br />

mai più la bella ragazza dai capelli biondi, dal carattere aperto..., che<br />

era prima <strong>del</strong>l‟incidente!». E poi la sorpresa, quando si ha la ragazza<br />

di fronte: «Quella ragazza non è quella ragazza obesa, disordinata!»,<br />

solo che ora non può più esser vista e gli stessi parenti non possono<br />

vedere quello che è veramente. La loro immagine <strong>del</strong>la figlia rimane<br />

ancorata alla immagine che si è costruita o distrutta nel periodo<br />

<strong>del</strong>l‟incidente e <strong>del</strong>la riabilitazione.<br />

Voi sapete che, non entro qui nel dattaglio, la riabilitazione è un<br />

periodo spesso molto lungo, in cui i pazienti rimangono comunque<br />

286<br />

296297

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!