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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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iabilitazione funzionale) il tempo <strong>del</strong> post-coma. Uno studio in<br />

modo particolare sulle «storie di vita» (raccolte in colloqui<br />

«conversazionali») di questi pazienti e <strong>del</strong>le loro famiglie. Cioè su<br />

queste persone che hanno avuto la fortuna di uscire dal coma, dopo<br />

comi anche lunghi e di ritrovarsi a recuperare una vita, a seconda dei<br />

livelli, relativamente normale.<br />

Queste persone le abbiamo riviste dopo lunghi anni (da tre a dieci<br />

anni dopo il trauma), chiedendo loro di parlarci liberamente dei loro<br />

ricordi, <strong>del</strong>le loro emozioni di allora, <strong>del</strong>l‟evento traumatico e <strong>del</strong> suo<br />

significato, di cosa è poi cambiato nella loro vita, nei loro affetti,<br />

nella loro quotidianità. Il primo risultato preliminare di questa<br />

indagine è per certi versi sorprendente. Avevamo qualche timore nel<br />

richiamare queste persone che avevano vissuto l‟esperienza di coma<br />

e erano state ospitate in quel reparto molti anni prima. Si poteva<br />

immaginare che non avessero più disponibilità a rivedere il reparto, a<br />

ritornare sui quei luoghi, a rivivere a distanza di tempo quegli eventi<br />

e invece paradossalmente, abbiamo avuto nella grande maggioranza<br />

dei casi una disponibilità senza riserve e in un certo senso «sospetta».<br />

È appunto questo «sospetto» che ha fatto da filo conduttore <strong>del</strong>la<br />

nostra riflessione. Abbiamo avuto una particolare riconoscenza per il<br />

fatto di averli richiamati a parlare di questa cosa, di esserci ricordati<br />

di loro e <strong>del</strong>la loro esperienza. Queste persone così sono venute a<br />

raccontare di quell‟evento traumatico come se fosse avvenuto ieri,<br />

come se qualcosa nell‟ordine <strong>del</strong>la temporalità si fosse arrestato al<br />

momento <strong>del</strong> coma. La temporalità cronologica, il tempo <strong>del</strong>la storia<br />

aveva sorprendentemente avuto dopo il coma un‟evoluzione diversa,<br />

con l‟apparire di velocità diverse. Qualcosa dunque, mentre tutti<br />

avevano ripreso una vita quasi normale, nell‟ordine profondo <strong>del</strong>la<br />

temporalità autobiografica si era arrestato, non certo tutta la<br />

temporalità, dando valore all‟idea di una temporalità soggettiva come<br />

fenomeno frammentario e capace di autonomia tra gli stessi suoi<br />

frammenti dentro il dipanarsi di una vita. Questi uomini e queste<br />

donne, indifferentemente se giovani o già più adulti, mostravano<br />

allora una sorta di riattivato (da noi, da quel ritorno su quei «luoghi<br />

critici» ) bisogno di riempire, diciamolo così, il «vuoto» lasciato<br />

dalla notte <strong>del</strong> coma o di rivivere nel racconto possibile-impossibile<br />

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