LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero
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ispose il curato” [le sottolineature sono mie]. Ciò che viene annullato, non dal prete, non dal medico, bensì , lo ripeto, dallo schema medico-prete (con lottizzazione conseguente) è la competenza [54] del soggetto – ossia tutti: “soggetto” significa tutti – in fatto di salute e di Stato, o meglio di Città che noi diciamo, agostinianamente, essere due. Con infantilizzazione generale: la parola “adulto” nella nostra cultura è tra le più vane. Ancora più gravemente, lo schema fisso medico-prete segue, e poi conferma, la spaccatura della salus in due sfere, salute e salvezza, con espulsione della salute psichica, della psiche o “anima”. Se proseguissi, è a questo punto che parlerei di perversione. La coppia medico-prete deve soltanto sciogliersi in un divorzio che sarebbe benedetto tanto dagli uomini quanto da Dio. E tanto meno si tratta di allargarla in una terna come sarebbe quella di medico-prete-psicoanalista, ossia una lottizzazione e un clericalismo a tre. Il che è proprio ciò che è successo con la professionalizzazione forzata degli “psicoterapeuti”. “Psicoanalista” è il concetto della competenza psicologico-giuridica di tutti, medici e preti compresi: e ciò per la “semplice” ragione che anch‟essi stanno, come tutti, tra l‟aldilà del corpo e l‟aldilà della salus-guarigione, nella storia della crisi e della patologia. Uno psicoanalista è solo uno dei tutti che poco o tanto è passato a realizzare, applicandosi peraltro a pochi altri soggetti, quel concetto che lo definisce (e dal quale è noto con quanta pochezza si lascia definire, lo scrivente incluso). Quando opera, è da un‟altra Città, o civiltà di rapporti, che opera. Non è un extraterritoriale: [55] è pienamente nel suo territorio, meno “a casa sua” quanto piuttosto nella sua Città, fatta dell‟intersezione di due Città. Un territorio, quello di tutti, in cui si autorizza a operare – senza che nessun altro neanche possa autorizzarvelo – secondo le leggi di un‟altra Città. Leggi che la Città del diritto statuale non può non permettere pena la corruzione del diritto statuale stesso. [56] dicembre 1994 26 3334 3435
NOTE (*) Trascrizione riveduta della Prolusione pronunciata sabato 5 novembre 1994 in apertura dei lavori dello Studium Cartello per l‟anno 1994-95. Si veda anche la nota 4. [1] Giacomo B. Contri, Il pensiero di natura. Il padre e il talento negativo, Sic Edizioni e Sipiel, Milano 1994, p. 142. [2] Ho già definito l‟infantilismo, liberando da esso l‟infanzia, come adolessenzialismo. Nel libro appena citato, come pure nelle pagine che seguono, l‟essenza di un tale essenzialismo si riduce a una Teoria, falsa e indebita ma invasiva, la Teoria dell‟essenza “la sessualità”. [3] Studium Cartello è il nome dell‟opportuna compagnia o partnership (Cartello) che entità diverse, dette Studia, a titoli diversi e coincidenti, si fanno nel fine costituito da questo compito: Il Lavoro Psicoanalitico, Il Lavoro Enciclopedico, Scuola Pratica di Psicologia e Psicopatologia. [4] È la legge di moto del corpo di un Soggetto nel suo rapporto con l‟universo di tutti gli Altri, legge di moto a meta o soddisfazione del moto stesso. Questo è il concetto di “principio di piacere”. Una tale legge, inizialmente posta, è già matura, fino al giudizio (buono/cattivo, sì /no). [5] Di qui prende le mosse la nostra dottrina – per la quale risaliamo a Agostino di Ippona – delle due Città. [6] L‟individuazione da parte di J. Lacan di un “discorso universitario” (discours universitaire) resta tanto valida quanto tutta da esplorare. Essa non riguarda soltanto, né – quanto all‟estensione – anzitutto i banchi dell‟università, i professionisti di essa e la popolazione che ne è “utente”. “Universitario” significa oggi: versus universo e versus competenza (non: professione) individuale. [7] Il pensiero di natura, cit., p. 30 segg. 27
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NOTE<br />
(*) Trascrizione riveduta <strong>del</strong>la Prolusione pronunciata sabato 5 novembre<br />
1994 in apertura dei lavori <strong>del</strong>lo Studium Cartello per l‟anno 1994-95.<br />
Si veda anche la nota 4. <br />
[1] Giacomo B. Contri, Il pensiero di natura. Il padre e il talento<br />
negativo, Sic Edizioni e Sipiel, Milano 1994, p. 142. <br />
[2] Ho già definito l‟infantilismo, liberando da esso l‟infanzia, come<br />
adolessenzialismo. Nel libro appena citato, come pure nelle pagine che<br />
seguono, l‟essenza di un tale essenzialismo si riduce a una Teoria,<br />
falsa e indebita ma invasiva, la Teoria <strong>del</strong>l‟essenza “la sessualità”.<br />
[3] Studium Cartello è il nome <strong>del</strong>l‟opportuna compagnia o partnership<br />
(Cartello) che entità diverse, dette Studia, a titoli diversi e coincidenti,<br />
si fanno nel fine costituito da questo compito: Il Lavoro<br />
Psicoanalitico, Il Lavoro Enciclopedico, Scuola Pratica di Psicologia<br />
e Psicopatologia. <br />
[4] È la legge di moto <strong>del</strong> corpo di un Soggetto nel suo rapporto con<br />
l‟universo di tutti gli Altri, legge di moto a meta o soddisfazione <strong>del</strong><br />
moto stesso. Questo è il concetto di “principio di piacere”. Una tale<br />
legge, inizialmente posta, è già matura, fino al giudizio (buono/cattivo,<br />
sì /no). <br />
[5] Di qui prende le mosse la nostra dottrina – per la quale risaliamo a<br />
Agostino di Ippona – <strong>del</strong>le due Città. <br />
[6] L‟individuazione da parte di J. Lacan di un “discorso universitario”<br />
(discours universitaire) resta tanto valida quanto tutta da esplorare.<br />
Essa non riguarda soltanto, né – quanto all‟estensione – anzitutto i<br />
banchi <strong>del</strong>l‟università, i professionisti di essa e la popolazione che ne è<br />
“utente”. “Universitario” significa oggi: versus universo e versus<br />
competenza (non: professione) individuale. <br />
[7] Il pensiero di natura, cit., p. 30 segg. <br />
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