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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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imenti si può documentare un‟altra sequenza che merita attenzione e<br />

che, per la verità, trova frequenti analogie anche in altre<br />

organizzazioni, molto diverse da quelle di cui ci stiamo occupando.<br />

Dichiarare gli obiettivi comporta sempre l‟esporsi a una possibile<br />

verifica, allora, se si può, si fa a meno di dichiararli. Se è proprio<br />

indispensabile dire qualche cosa, per esempio al fine di ottenere<br />

finanziamenti o anche solo per giustificare l‟esistenza di un servizio,<br />

si dà per scontato, a priori, che la guarigione sia in ogni caso<br />

improbabile, e quindi non si mette in conto né di perseguirla né di<br />

investirci risorse; mentre si ipotizza un miglioramento, se non altro<br />

nei limiti di una più adeguata compatibilità con il contesto sociale, e<br />

comunque si garantisce con un certo margine di sicurezza il<br />

mantenimento, cioè il non peggioramento, <strong>del</strong>la situazione in atto. Il<br />

risultato è «una gamma articolata di servizi differenziati per tipologia<br />

d‟utenza», di cui nessuno verifica costi e risultati, ma sui quali<br />

nessuno obietta.<br />

Viene allora il dubbio che tutto ciò risponda in realtà a un<br />

obiettivo non dichiarato, ma ampiamente condiviso, e<br />

sostanzialmente raggiunto: ancora oggi la domanda prevalente non è<br />

innanzitutto quella di curare, che rimane questione indifferente ai<br />

più, ma di collocare «convenientemente» i malati nel contesto<br />

sociale, creando ambiti «adatti a loro», con una battuta, da matti. Si<br />

noti il ricorrere di parole che abbiamo già trovato all‟inizio <strong>del</strong> nostro<br />

discorso, ma in contesti ben diversi. Non a caso si usa<br />

frequentemente il termine «gestione»: l‟obiettivo è «gestire il<br />

paziente». Ci si è maidomandati quale è la spesa sanitaria per i<br />

farmaci «in tabella» prescritti dalle strutture pubbliche o da queste<br />

date gratuitamente ai pazienti in carico ai servizi territoriali? È un<br />

dato sicuramente interessante, anche se non di valore assoluto, per<br />

entrare nel merito degli interventi posti in essere e <strong>del</strong>le loro finalità.<br />

Si investono risorse e si impiegano energie – perché non si può dire<br />

che non si spenda e non si lavori – per partire dalla malattia per<br />

rimanere nella malattia.<br />

Diversa, nel senso di più brutale, ma in fondo solo meno farisaica,<br />

è la sorte di coloro che, per le ragioni cui sopra abbiamo fatto cenno,<br />

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