27.05.2013 Views

LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

non sarà segno <strong>del</strong>la libertà <strong>del</strong> giudizio di gusto, ma sarà causa di<br />

vergogna e segno di disprezzo.<br />

È una forma di relazione, quella tra fratelli privi di statuto regale,<br />

ossessivamente bisognosa <strong>del</strong>l‟uguaglianza tra i partner,<br />

angosciatamente evitante il punto in cui emergerebbe la questione<br />

posta dalla preferenza <strong>del</strong>l‟altro in ragione di un proprio beneficio.<br />

L‟idea <strong>del</strong>la propria miseria, <strong>del</strong>la propria povertà di beni collegata<br />

all‟idea <strong>del</strong>la preferenza<strong>del</strong>l‟altro induce il senza regalità a sbarrare<br />

invidiosamente la strada a questa capacità di giudizio. Padre, anziché<br />

il nome di una legge <strong>del</strong> rapporto che permette di sottoporre i propri<br />

beni al giudizio di preferenza <strong>del</strong>l‟altro, in vista <strong>del</strong> beneficio che ne<br />

deriverà, diventa il nome di una dignità tale che si sottragga a tale<br />

giudizio di gradimento e di preferenza. L‟invidia in fondo è questo:<br />

l‟idea di bene come di qualcosa di posseduto con una perfezione tale<br />

(la bellezza, la paternità, l‟artisticità, nel caso de L’eletto la santità),<br />

da non patire giudizio di gradimento o sgradimento alcuno, da non<br />

suscitare nell‟altro che l‟idea di un‟esemplarità da uguagliare, e che<br />

resta ineguagliabile.<br />

Ciò che resta vero in tutti i discorsi che sono stati fatti sul fascino<br />

<strong>del</strong> nato-uguale, come forma perfetta <strong>del</strong>l‟amore, per quanto<br />

«trasgressiva», per quanto incestuosa, ciò che resta vero è il nucleo<br />

invidioso: il bene posseduto presentato come da uguagliare, e non<br />

come da investire <strong>del</strong> proprio interesse per il proprio beneficio. È<br />

questo il senso di dichiarazioni come quelle che Wiligis fa a Sibilla<br />

quando nega di aver mai avuto occhi «per la pretesa bellezza di altre<br />

dame, ma soltanto per te, che sei a questo mondo un altro me, in<br />

forma femminile. Le altre donne mi sono estranee, non mie uguali<br />

come sei tu, che sei nata con me». [9] «In tutto il mondo non<br />

volevamo aver occhi per nessuno fuori che per noi stessi, per noi le<br />

rare, le eccezionali creature!» Al sapere che Sibilla è incinta, dirà<br />

poi, non senza richiamare la responsabilità <strong>del</strong> padre, che «spesso<br />

gelosamente mi scacciò dal tuo fianco, e fu questo che mi spinse nel<br />

tuo letto». [10]<br />

E è Sibilla a iniziare il fratello al regime invidioso cui l‟ha<br />

introdotta il padre. Al fratello che le dichiara di guardare «con dolce<br />

226<br />

229230

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!