LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

Secondo il criterio differenziale adottato – formulazione completa
della legge di beneficio, avvenuta o meno – lo handicap psichico si
differenzia dalla psicosi per opposte ragioni. Il fatto che si manifesti
inevitabilmente e precocemente nell‟infanzia fa già intuitivamente
ritenere che la formulazione completa della propria norma pratica
non sia potuta avvenire e pertanto possa essere palesemente
insufficiente in epoca successiva della storia soggettiva.
Lo psicotico, grazie alla complicità altrui, ha l‟occasione di
fingere la propria adeguatezza almeno sino all‟adolescenza. Al
contrario lo handicappato è ritenuto inadeguato, anche a sproposito, e
a volte sin dall‟inizio della sua vita, proprio nel suo nucleo di
relazioni originarie. Questo comporta, proprio da parte dei familiari,
l‟appello alla medicina e/o alla pedagogia, con delega impropria di
aspetti fondamentali della loro competenza.
Si può dire che lo psicotico si trovi in una sorta di colpevole
complicità nel proprio nucleo di relazioni di partenza. Questo nucleo,
come un vero e proprio sistema psicopatogeno, se ne avvale per
rimuovere la propria responsabilità nell‟insulto che determinerà la
patologia di quel suo membro. Questo status quo reggerà sino a che
l‟inevitabile ampliamento pratico dell‟universo delle relazioni farà
crollare questa alleanza.
Lo handicappato psichico si trova invece sin dall‟inizio in una
conflittualità criminosa riguardo all‟istituzione della sua competenza
soggettiva, a cui non può far fronte. I successivi interventi esterni sul
nucleo familiare determineranno, nella maggior parte dei casi, una
pseudo pacificazione ai danni dell‟handicappato medesimo che avrà
effetti determinanti nella stabilizzazione e nella forma delle
manifestazioni successive della patologia.
La differenza di questi due processi di partenza giustifica
ampiamente, a mio modo di vedere, le differenze psico-patologiche
che si riscontrano tra psicosi e handicap psichico e perciò anche la
loro distinzione nosografica.
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