LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

onorare il fine di una meta soddisfacente, persino fino a rinnegarlo
(perversione): ne seguirà una sanzione (angoscia, sintomo,
inibizione), proprio come in ogni norma giuridica il carattere della
quale è appunto la sanzione. Ma è una sanzione che viene dal
soggetto stesso, che nel suo corpo è costituito (“Costituzione”)
secondo una legge di moto per la soddisfazione. Non è una norma
giuridica dello Stato, bensì una norma giuridica [30] di un‟altra
Costituzione. [31]
Le distinzioni tra obbligazione e necessità (fisica o logica), come
pure tra norma (di diritto statuale tanto quanto di diritto naturale) e
imperativo, sono distinzioni che una Psicologia degna di questo
nome dovrebbe comportare elementarmente.
2°. il secondo lo abbiamo già designato: è la guarigione. Ma oggi
è diventato difficilissimo comprendere ciò , e non per difficoltà
scolastica né logica (difficoltà “culturale” sì : tutta la Cultura si
oppone a questa comprensione, in quanto la Cultura si oppone al
colto ossia alla competenza individuale). “Guarigione” è la parola
che designa – includendo come sua parte il significato medico della
parola – una riforma che, con termini della tradizione linguistica,
possiamo chiamare, a un tempo, riforma della ragione, dell‟intelletto,
dell‟affetto. Non esiste ragione, intelletto, affetto, che sia normo- o
pato-esente come si dice “esentasse”.
La guarigione è procurabile, e conoscibile, come evento, non
come riconduzione a uno stato anteriore già conosciuto. Come tale è
una novità. In quanto evento, è conoscibile “microscopicamente”,
ossia accessibile ai sensi, all‟osservazione, alla descrizione, e senza
opposizione tra essenza e apparenza dei fenomeni. Anzi, è
quell‟evento che toglie quell‟inimicizia per l‟umanità che la
distinzione tra essenza e apparenza pone.
Dunque, ricapitolando: [32]
3. PUNTI
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2021