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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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Chiamiamo primo giudizio la facoltà originaria <strong>del</strong>soggetto di<br />

formulare la propria legge di rapporto con l‟altro accogliendone<br />

l‟apporto. La formula talento negativo (che compare nella Tavola 5<br />

come elemento <strong>del</strong> primo giudizio) significa che il soggetto è dotato<br />

<strong>del</strong> particolare talento di pensare una legge <strong>del</strong> rapporto tale per cui<br />

egli trae il proprio vantaggio dall‟operare di altri. Talento negativo<br />

vuol dire dunque: capacità di procurare vantaggio a sé stessi non<br />

frapponendo ostacoli all‟iniziativa benefica <strong>del</strong>l‟altro.<br />

L‟insufficienza <strong>del</strong> primo giudizio (e pertanto la necessità per il<br />

soggetto di giungere a regolare il proprio moto affidandosi a una<br />

facoltà di giudizio più compiuta, che chiamiamo secondo giudizio)<br />

sta nel fatto che il primo giudizio è sì facoltà di distinzione di<br />

esperienza soggettiva di piacere da esperienza soggettiva di<br />

dispiacere, ed è sì pensiero<strong>del</strong>l‟altro in quanto collaboratore, ma<br />

non è ancora capacità di discriminazione di vero e falso nell’altro. Da<br />

qui, per il soggetto, il rischio iniziale ineliminabile di privilegiare<br />

l‟adesione all‟altro anche qualora l‟altro <strong>del</strong>la relazione contingente<br />

non rispetti il principio di piacere <strong>del</strong> soggetto ovvero il suo<br />

beneficio. [4] La facoltà <strong>del</strong> primo giudizio è dunque chiamata a<br />

completarsi e a estendersi nel secondo giudizio, che è giudizio<br />

sull‟offerta <strong>del</strong>l‟altro.<br />

4. L‟EZIOPATOGENESI DEL<strong>LA</strong> MA<strong>LA</strong>TTIA<br />

Esaminiamo ora l‟eziopatogenesi <strong>del</strong>la malattia (Tav. 6). Il<br />

soggetto non si ammala (da solo), ma è ammalato per l‟intervento<br />

patogeno di un altro reale e significativo nella relazione.<br />

«Significativo» vuole dire che l‟altro, il cui intervento può avere<br />

conseguenza patogena, è l‟altro già sperimentato dal soggetto e<br />

incluso nel primo giudizio in quanto collaboratore <strong>del</strong> moto <strong>del</strong><br />

soggetto secondo il criterio di beneficio per entrambi. È dunque<br />

l‟altro nei confronti <strong>del</strong> quale il soggetto si trova, almeno per un<br />

istante, indifeso nel momento in cui l‟apporto, cambiando di segno,<br />

diviene ostacolo, insulto. L‟altro già patologico (nevrotico, psicotico,<br />

perverso) costituisce dunque la noxa patogena <strong>del</strong>la malattia nel<br />

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