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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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1°. il primo è quello – il corpo umano in quanto umano – che la<br />

coscienza patologica, ossia la più tradizionale <strong>del</strong>le coscienze,<br />

classifica precisamente come l‟opposto <strong>del</strong>l‟aldilà, cioè come<br />

aldiquà, l‟“aldiquà” per eccellenza, privandolo così proprio <strong>del</strong>la sua<br />

eccellenza, <strong>del</strong> privilegio <strong>del</strong> suo essere già aldilà, l‟aldilà <strong>del</strong>la<br />

natura esaminata dalle scienze <strong>del</strong>la natura.<br />

Non parlo di un corpo umano “sublimato”, [22] bensì di quel<br />

corpo umano, cioè aldilà, che è perfettamente accessibile ai sensi,<br />

all‟osservazione, alla descrizione, e senza opposizione tra essenza e<br />

apparenza dei fenomeni. [23]<br />

Si tratta di ciò che non facciamo che riproporre: il corpo umano è<br />

quel corpo in cui la natura è fatta [24] ciò che la natura non è –<br />

potremmo parlare di trans-figurazione <strong>del</strong>la natura -, cioè una<br />

questione di soddisfazione. La natura <strong>del</strong>le scienze <strong>del</strong>la natura non<br />

è, non ha, non dà soddisfazione.<br />

Le leggi di moto <strong>del</strong> corpo sono leggi per la soddisfazione – con<br />

subordinazione <strong>del</strong>le leggi naturali -, [25] aut leggi contro [26] la<br />

soddisfazione. Le scienze <strong>del</strong>la natura ignorano, nella costituzione –<br />

ancora questa parola – <strong>del</strong> sapere che è loro proprio, ogni questione<br />

di soddisfazione, [27] ossiail corpo umano in quanto umano. [28]<br />

Che è la questione:<br />

1. di una legge di moto [29] <strong>del</strong> corpo tale che il moto possa<br />

essere concluso in una meta, ossia una fine che sia un momento<br />

terminale concludente, end, per tutti i fattori implicati in quel moto<br />

di quel corpo;<br />

2. di una soddisfazione il cui concetto è quello <strong>del</strong>l‟espressione a<br />

più significati “dare-ricevere-soddisfazione”, ossia una conclusione<br />

di un moto raggiunta con e per mezzo di un Altro: in altri termini,<br />

una legge di moto per i moti di due corpi distinti (dunque nessuna<br />

“simbiosi” né “contenimento”).<br />

“Questione” è parola scelta opportunamente: essa si pone<br />

(positivamente come si dice “diritto positivo” cioè posto) a ogni<br />

soggetto, sollecitandone obbligatoriamente la competenza a darle<br />

risposta. Obbligazione non è necessità. Un soggetto potrà risponderle<br />

negativamente (ecco la psicopatologia), ossia nel senso di non<br />

16<br />

1819<br />

1920

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