LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

iguardano il passato o il futuro o mescolando tutti i parametri.
Potrebbe sembrare un assurdo, ma ciò gli permette di fare bene le
sue osservazioni. È importante che il bambino possa facilmente
interrompere questa logica ed il gioco per tornare alla realtà,
conservando il moto per la ricerca di nuove alternative e soluzioni e
il bagaglio di osservazioni e piacere che hanno procurato il giocare.
3. ALTRI TRE ELEMENTI SONO PRESENTI NEL GIOCO
1. La memoria [5]
Il gioco è anche capacità di memoria operativa nel presente,
ripetizione di una esperienza significativa che nell‟istante provoca
cambiamento. È memoria di gesti, disoluzioni già trovate, di ipotesi
già formulate, di soddisfazione. Attraverso la memoria il bambino si
ri-posa nel legame, nella società con l‟altro. In essa si alimentano
curiosità e desiderio.
2. L’attesa
Mentre gioca, il bambino è in una posizione di aspettativa e di
disponibilità all‟accadere. Mentre attende e ricerca una soluzione,
conferma la relazione positiva con l‟altro. Grazie alla memoria della
soddisfazione precedente, può attendere l‟apporto dell‟altro per
raggiungere la meta. Spesso questa attesa diventa domanda esplicita
rivolta all‟adulto, padre o madre, fratello o amico, come è accaduto
nell‟esempio più sopra citato della bambina che vuole la cioccolata e
chiede aiuto.
3. L’intuizione
Nel gioco è anche presente la capacità di trasformare la realtà, di
compiere un‟azione vera e propria, per giungere alla soluzione.
L‟esempio di una scoperta infantile può chiarire. Un bambino in
un lettino vede un cerchio appeso con la corda, lo vede da tanto
tempo e non lo prende. Improvvisamente tira la corda e il cerchio si
avvicina. Il gesto non è casuale: poco tempo prima aveva tirato il
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