27.05.2013 Views

LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

A questo proposito è utile introdurre ancora una seconda<br />

considerazione: l‟offerta <strong>del</strong>l‟adulto è utile, quando questi riconosca<br />

al bambino la competenza di sapersi regolare riguardo al «Mi va<br />

bene», «Non mi va bene». Nel suo moto l‟adulto pone un‟offerta di<br />

rispetto e di significato; di più, un‟offerta <strong>del</strong> bambino a sé stesso. È<br />

innanzitutto l‟altro infatti a istituire il bambino come rapporto.<br />

Una madre può, per esempio, rivolgersi al bambino direttamente:<br />

«Non piangere, sto stirando, ora vengo!», mentre un‟altra parla tra sé<br />

pensando che il bambino non sia in grado di comprenderla. Il<br />

bambino coglie questa differente modalità. Nella prima relazione, da<br />

alcuni indizi, dal tono di voce, pur non comprendendo le parole,<br />

coglierà il suo essere come soggetto riconosciuto; nella seconda<br />

relazione l‟istituirsi <strong>del</strong> rapporto è più disturbato.<br />

Un altro esempio: una madre tiene in braccio un bambino dopo<br />

averlo allattato. Il bimbo solleva il braccio e colpisce bruscamente il<br />

viso <strong>del</strong>la mamma. La madre può rispondere in diversi modi: o si<br />

scosta senza commentare o riconosce significato al gesto: «Ah, mi<br />

vuoi toccare il viso!». Certamente il bambino è troppo piccolo per<br />

pensare che egli abbia <strong>del</strong>iberatamente voluto accarezzarle il viso,<br />

ma la risposta positiva, il sorriso <strong>del</strong>la madre confermano il rapporto<br />

e danno beneficio all‟iniziativa <strong>del</strong> bambino. È bene infine riflettere<br />

su come si parla al bambino, rivolgendosi a lui direttamente o<br />

parlando di lui ad altri in sua presenza: il bambino osserva queste<br />

modalità, cogliendo le differenze di verità o menzogna, tono e<br />

contenuto.<br />

2. NEL GIOCO SI INCONTRA L‟ALTRO<br />

Anche nel gioco vale la regola generale <strong>del</strong>la relazione: vi è<br />

soddisfazione quando è presente l‟altro. Quando gioca,infatti, il<br />

bambino occupa il posto libero che l‟altro è invitato a occupare nella<br />

realtà. Liberamente e con piacere, egli lavora su <strong>del</strong>le ipotesi e<br />

scopre le conseguenze <strong>del</strong>le proprie condotte. È come se egli si<br />

dicesse: «Fingo di non essere me stesso, ma di essere l‟altro, per<br />

sperimentare come questo posto libero può essere occupato ovvero<br />

142<br />

139140

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!