LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

“castrazione”, con beneficio per tutta la ricapitolazione, e cessazione
dei malefici introdotti dal capitolo di troppo, in particolare i malefici
per i reali sessi individuali. È questo l‟unico capitolo in cui la nuova
capitolazione, per essere,deve essere non completata ma
decompletata: con decongestionamento per ragione, intelletto,
affetto. [14]
Abbiamo anche accostato questo taglio decompletante alla
“verginità”, quella che contrariamente al celebre “tabù” tributario di
“la sessualità”, consiste nell‟essere liberi da questa [15] e dal suo
stabile tabù. Liberi non dalla sua esistenza – “la sessualità” non
esiste come ente -, bensì dalla rocciosa credenza nella sua esistenza:
una credenza che legittima l‟usurpazione che questo errore produce.
Una credenza che si fa memoria. Credenza senza fede. Pregiudizio
superstizioso.
2. ALDILÀ
Un “aldilà”, poi un altro, è l‟operatore della ricapitolazione. “Un”,
non “Il”, o “L‟”.
La parola “ricapitolare” designa il concetto di un‟opera, oggi
ancora da compiere, di un oltre o un aldilà rispetto allo stato delle
cose che ne costituisce l‟aldiquà. [16] Ma prima di interpretare
l‟“aldilà” con il coinvolgerlo nelle categorie di spazio e tempo, [17]
diciamo – re-introduciamo – l‟aldilà con cui e di cui trattiamo.
Si tratta di un primo aldilà – e poi di un secondo aldilà che si
introduce via la crisi del primo – di cui abbiamo conoscenza attuale,
sensibile e concettuale.
Designiamoli immediatamente, senza interporre il tempo e lo
spazio di una loro lenta introduzione preparatoria. Del resto, non è
da oggi che ne parliamo e ne ripartiamo. Essi sono:
1°. il corpo: Il nostro primo aldilà è proprio il corpo umano in
quanto umano, l‟aldilà della natura dei corpi nella natura,
l‟impossibile per la natura. L‟uomo è quella Costituzione, giuridica
14
1516