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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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appare che il bambino ha elaborato progressivamente la modalità che<br />

gli ha permesso di usare pienamente <strong>del</strong>l‟oggetto.<br />

Quante volte si vede un bambino che, imitando la madre, toglie la<br />

polvere dai mobili oppure scopa la casa. Sebbene egli possa non<br />

avere ancora l‟idea di raccogliere lo sporco, tuttavia compie questi<br />

spezzoni di azioni complesse con grande attenzione e diligenza,<br />

perché, ancor prima <strong>del</strong> significato, egli è sedotto dalla forma <strong>del</strong><br />

moto <strong>del</strong>la madre. Il desiderio più potente che muove il gioco (e che<br />

il gioco giocato a sua volta implementa nel bambino) è il desiderio di<br />

diventare grande. Il bambino vuole essere come i grandi che sanno<br />

fare di più, che sanno rapportarsi meglio alle cose.<br />

Quanto si può dire <strong>del</strong>l‟ordine è analogo a quanto si è già detto a<br />

proposito <strong>del</strong> moto: il bambino cerca un assetto, una disposizione<br />

<strong>del</strong>le cose che sia corrispondente all‟immagineche via via egli<br />

costruisce a partire da come vede muoversi l‟altro nel mondo attorno<br />

a lui.<br />

Se il moto <strong>del</strong>l‟adulto mira all‟altro, se è aperto a un proprio<br />

interesse, se ha una propria legge, se per esempio – a prescindere dal<br />

bambino – il desiderio <strong>del</strong>la madre è attivo nei confronti <strong>del</strong> padre,<br />

anche il bambino trova il proprio posto: il bambino impara<br />

guardando l‟altro.<br />

Nella stanza in cui lavoro, ho una cassetta colma di oggetti che ho<br />

chiamato «gioco <strong>del</strong>le invenzioni»: ci sono <strong>del</strong>le palline, degli<br />

elastici, dei bastoncini, c‟è il «Pongo», che permette di congiungere<br />

fra loro vari pezzi. I bambini vi sono immensamente attratti e lo<br />

preferiscono ai giochi più strutturati. Sull‟esempio di oggetti già<br />

preparati e in base ai pezzi a disposizione, costruiscono navi,<br />

inventano storie e personaggi; se la costruzione viene conservata,<br />

cosa che non manco di fare, nella seduta successiva essi riprendono<br />

il gioco e lo proseguono arricchendolo. Questo gioco insegna che la<br />

preoccupazione <strong>del</strong>l‟adulto non può ridursi a programmare per il<br />

bambino, a seconda <strong>del</strong>le età, l‟attività adeguata: egli inventerà da<br />

solo, semplicemente osservando il moto <strong>del</strong>l‟altro.<br />

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