27.05.2013 Views

LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Così venivo raccogliendo a poco a poco espressioni collocate al posto<br />

loro nei vari discorsi e frequentemente udite. Cominciavo a capire quali<br />

cose volevano significare e, ben adattando la mia bocca a quelle parole,<br />

già per loro mezzo manifestavo i miei sentimenti. [2]<br />

Mentre descrive, in prima persona e in anticipo sulla letteratura<br />

scientifica che verrà prodotta da psicologi e pedagogisti, Agostino<br />

mostra come, da bambino, abbia imparato a conoscere le parole e i<br />

gesti; nel medesimo tempo afferma che la chiave di tale<br />

apprendimento risiede nel riconoscimento di un moto nella realtà che<br />

ha una forma, tende a una meta, è ordinato nello spazio e nel tempo.<br />

Questo moto, vantaggioso per lui, renderà possibile, nel soggetto, la<br />

nascita <strong>del</strong> desiderio e <strong>del</strong>la domanda di collaborare con l‟altro<br />

collaborante alla soddisfazione. È come se fosse già racchiuso in un<br />

seme l‟esplicitarsi <strong>del</strong>la sua persona: le esperienze posteriori non<br />

aggiungeranno nulla a questa evidenza originaria.<br />

Il bambino costruisce la propria conoscenza <strong>del</strong>la madre non a<br />

partire dai vari oggetti parziali (seno, voce, ecc.), che inizialmente ne<br />

esaurirebbero la conoscibilità, e neppurecome se dovesse<br />

«comporre» l‟oggetto intero – la madre – in quanto tale. Fin<br />

dall‟inizio egli percepisce la madre come con-veniente: ella è l‟altro<br />

presente. Il bambino cresce se questo altro è in buon rapporto con lui<br />

ed entrambi traggono reciproco beneficio.<br />

Gli elementi <strong>del</strong>l‟«unità», <strong>del</strong>l‟«ordine» e <strong>del</strong>la «forma» sono<br />

evidenti nel gioco, perché il bambino, qualsiasi cosa faccia, cerca<br />

una connessione organica tra le cose: imita l‟ordine e la forma <strong>del</strong><br />

movimento che vede, allo scopo di costruire il maggior numero di<br />

nessi tra sé e la realtà. Ha un trasalimento quando si trova di fronte a<br />

qualcosa di compiuto che può essere il beneficio <strong>del</strong> rapporto,<br />

quando un gioco gli riesce bene o quando scopre la funzione di un<br />

oggetto. Il seguente esempio può essere chiarificatore: un bambino<br />

di un anno e mezzo è alle prese con un camioncino a pedali;<br />

dapprima lo studia girandolo sotto-sopra, quindi prende dei piatti e<br />

<strong>del</strong>le sco<strong>del</strong>le che sono accanto a lui e li mette nel vano interno;<br />

inizia poi a batterlo e a spostarlo; da ultimo toglie i piatti e<br />

finalmente vi sale per pedalare con visibile euforia. In questo gioco<br />

137<br />

133134

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!