LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

non è che il vestito lacero e pauroso della gioia. Oh! eletti, se vi sarà
dato di saperla spogliare. Tastate, alzate, strappate audacemente, senza
ritegno, senza paura, senza pudore; non lasciatevi intimorire e vi si
darà per sempre la divina amante».
Maggiore quantità di riso un uomo riuscirà a scavare nel dolore, più
sarà uomo grande e profondo. Non si può intimamente ridere se non
dopo aver fatto un‟immensa fatica, un lavoro di scavo nel dolore
umano. [...] Io affermo essere nell‟uomo che piange, nell‟uomo che
muore, le massime sorgenti dell‟allegria.
Fonderete i grandi istituti della laidezza e dello schifo, dove chi non ha
tigna naturale si contenterà di procurarsela a regola d‟arte... sarò degno
di tanto? Quale meta sublime! [...] «Avanti! Si annunzia l‟ora del
gaudio eterno, passate la macchia, è aperto il regno dell‟allegria.»
Penso alle parole che molte nonne rivolgevano alla nipote bambina o
giovinetta: «Se bella vuoi comparire, un poco devi soffrire»: una
massima degna della firma di Salde.
[23] Cfr. l‟articolo: Sanzione. Teoria Generale di F. D‟Agostino, in
Enciclopedia del diritto, Giure, Milano 1989, laddove si parla di
attacco o rottura della «coesistenza», ovvero del riconoscimento della
presenza dell‟altro come costitutiva della soggettività dell‟io, come
relazione normale di accoglienza reciproca, implicata nella difettività o
nel bisogno di ogni essere umano. Sanzionare un‟azione significa
quindi giudicarla in funzione di un sistema giuridico.
[24] «Piove, governo ladro!» testimonia la presenza della medesima facoltà
di giudizio di cui sopra, addirittura condensata nel lessico popolare,
dunque elevata al livello di generalità di tutti i soggetti fruitori
dell‟imprecazione detta: è chiaro che il popolo ha sempre distinto con
precisione quando prendersela con Giove pluvio e quando con i
governanti: le tasse non piovono dal cielo!
[25] F. D‟Agostino, art. cit., p. 310.
[26] Questo accenno alle risorse è importante anche a proposito delle
dottrine economiche. Un esempio. Per l‟utilitarismo, la fonte del
beneficio soggettivo è all‟origine limitata, circoscritta a un ambiente,
anzi a un piccolo ambiente. Una documentazione di questo viene dalla
autobiografia di J.S. Mill, in cui egli dice: «Fondai il progetto di una
piccola società i cui membri avrebbero dovuto essere d‟accordo sui
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