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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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capace di riconoscere la differenza tra i sessi, fino a elaborare <strong>del</strong>le<br />

teorie al riguardo.<br />

Pensare è pensare il rapporto. Quando il rapporto è normato dalla<br />

legge di cui parliamo, il piacere è la sanzione premiale, mentre nella<br />

patologia il pensiero è ancora pensiero <strong>del</strong> rapporto, ma la sanzione<br />

ha preso un‟altra strada, divenendo quell‟autentica sanzione penale<br />

che è l‟angoscia.<br />

La permanenza <strong>del</strong> principio di piacere quale norma <strong>del</strong> soggetto<br />

dipende in stretta misura dal permanere <strong>del</strong> soggetto stesso in presa<br />

diretta con l‟Universo: perché ciò sia possibile, occorre che un Altro<br />

gli sia compagno e testimone <strong>del</strong> funzionamento <strong>del</strong>la medesima<br />

legge, occorre dunque che anche l‟Altro sia in presa diretta con tutto<br />

l‟Universo. In una tale relazione tutti gli atti sono descrivibili e<br />

narrabili come imputabili e sanzionabili, errori compresi. Può esservi<br />

errore senza malignità, purché Soggetto e Altro siano in una<br />

relazione così normata e conservino la dissimmetria di posti. In<br />

questa prospettiva risulta vero che nemmeno un capello <strong>del</strong> capo o<br />

una parola detta per scherzo andranno perduti.<br />

Nella patologia, invece, l‟Altro corrompe il principio di piacere<br />

<strong>del</strong> Soggetto, [32] quando a sua volta è fuorilegge inquanto<br />

Soggetto. Inizialmente questo difetto di legge nell‟Altro viene<br />

avvertito dal Soggetto come disgusto. [33]<br />

In altre parole: che qualcuno occupi provvisoriamente il posto di<br />

Altro nel proprio moto è <strong>del</strong> tutto trasparente per il Soggetto;<br />

nell‟Altro il Soggetto vede unicamente il moto di un altro Soggetto e<br />

non si arroga alcun diritto di valutazione <strong>del</strong>l‟Altro come Altro. [34]<br />

Semplicemente il bambino considera e tratta l‟Altro come affidabile,<br />

in quanto suo socio nel rispetto <strong>del</strong>la legge, o principio di piacere. La<br />

<strong>del</strong>usione nasce quando l‟Altro viene scoperto a sua volta a corto di<br />

legge, inadempiente a quella stessa legge (o alla possibilità di essa),<br />

di cui si è fatto promotore presso di lui: è reato di falsa<br />

testimonianza. [35]<br />

Ecco perché si è parlato di «periodo di latenza» nell‟educazione<br />

dei moti pulsionali: non è una latenza dovuta a cause organiche<br />

naturali, ma è più propriamente una latitanza <strong>del</strong>l‟Altro, che mostra<br />

di essere, letteralmente, un cattivo soggetto.<br />

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