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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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con la felicità, ma con il principio di piacere, cioè con l‟unico<br />

principio di ragione pratica di cui un soggetto può dotarsi con la<br />

propria elaborazione di pensiero.<br />

In questa riproposizione <strong>del</strong> principio di piacere come principio di<br />

imputabilità, il piacere rappresenta la sanzione premiale: il termine<br />

«sanzione», dal latino sanctio, indica nel lessico giuridico l‟atto che<br />

riconosce, e quindi conferma per decreto, una realtà o una legge,<br />

prima ancora che un illecito, cioè una violazione <strong>del</strong>la legge stessa.<br />

Sancire legem è far entrare in vigore una legge: la realtà esterna<br />

viene sanzionata, riconosciuta, presa sul serio.<br />

«Sancire noxam non significa in prima istanza punire una colpa,<br />

ma riconoscerla come tale: riconoscere un atto umano per ciò che<br />

effettivamente è». [23] Il riconoscimento <strong>del</strong>l‟illecito come tale non<br />

ha nulla di naturalistico, non è cosa che va da sé, poiché richiede<br />

l‟esercizio <strong>del</strong>la capacità di giudizio, cioè anzitutto la capacità di<br />

discriminazione tra causalità naturale e imputabilità <strong>del</strong>le azioni. [24]<br />

In altri termini parlare di sanzione presuppone che sia stata<br />

commessa un‟azione ascrivibile a un soggetto responsabile, e quindi<br />

imputabile, e che tale azione abbia effetti su altri soggetti, per<br />

esempio in senso lesivo come nel caso <strong>del</strong>la sanzione negativa.<br />

«Un più raffinato uso linguistico usa sanzione anche inaccezione<br />

positiva, per indicare quelle conseguenze gradevoli o quei beni che il<br />

diritto promette a chi si adegui a certi schemi di comportamento»:<br />

[25] si possono descrivere così gli effetti <strong>del</strong> conformarsi <strong>del</strong> soggetto<br />

al suo ordinamento, niente affatto esterno, ma posto in essere dal<br />

soggetto stesso. È quello che indichiamo con la massima <strong>del</strong>la legge<br />

paterna: «Agisci in modo tale che il tuo beneficio ti derivi da un<br />

Altro». Lo riproduco schematicamente nel grafo che segue, la cui<br />

formulazione è stata proposta nel Corso da P. R. Cavalleri.<br />

Quanto all‟accezione positiva <strong>del</strong> termine «sanzione», merita un<br />

commento il fatto che nello Stato moderno si hanno meccanismi di<br />

incentivazione, per esempio in denaro, ma non sanzioni positive.<br />

Nello Stato di diritto tale sanzione non è, né può essere in linea di<br />

principio, dovuta, mentre quella negativa è sempre operante.<br />

Infatti la sanzione negativa tende a ristabilire per il diritto statuale<br />

una simmetria rotta dalla violazione di una suanorma. Non sono<br />

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