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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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Platonismo e aristotelismo si presentano in una posizione che<br />

suole esser detta più equilibrata: approfondendo il motivo socratico<br />

<strong>del</strong>la necessaria attraenza, cioè piacevolezza, <strong>del</strong> bene, Platone si<br />

accorge che a concepire il piacere come essenziale al bene, rischia di<br />

risolvere la questione alla maniera dei cirenaici, cioè sostenendo la<br />

coincidenza <strong>del</strong> bene e <strong>del</strong> piacevole.<br />

Nel Gorgia giunge a una prima svalutazione assoluta <strong>del</strong> piacere, ma<br />

è nel Fedone che sviluppa la teoria <strong>del</strong>la negatività <strong>del</strong> piacere, o<br />

piacere negativo, [12] in cui ha una parte determinante il dualismo<br />

anima-corpo, con il conseguente disprezzo per il secondo e per ogni<br />

tipo di godimento, al punto che l‟origine <strong>del</strong> piacere può solo essere<br />

pensata nella cessazione <strong>del</strong> dolore.<br />

«L’anima <strong>del</strong> vero filosofo non ritiene i dover contrastare questa<br />

liberazione (<strong>del</strong>l’anima dal corpo), e si astiene dai piaceri, dai desideri e<br />

dalle paure il più possibile».<br />

Addirittura l‟anima, se si lascia prendere dai piaceri, ne riceve un<br />

male, perché<br />

«l’anima provando un forte piacere o un forte dolore a causa di qualche<br />

cosa, è spinta per questo a credere che ciò chele fa provare queste sue<br />

affezioni sia concretissimo e verissimo, mentre non è così [...] Ogni<br />

piacere e ogni dolore, come se avesse un chiodo, inchioda e conficca<br />

l’anima nel corpo e la fa diventare quasi corporea e le fa credere che sia<br />

vero ciò che il corpo dice essere vero». [13]<br />

L‟anima, per questo motivo, non giungerebbe pura all‟aldilà.<br />

In Repubblica, la passionalità e il piacere vengono trattati invece<br />

come parte <strong>del</strong>l‟anima: qui Platone è pensatore politico, e sa bene<br />

che il tema <strong>del</strong>le passioni riguarda il legame <strong>del</strong>l‟individuo con la<br />

Città: dunque chi governa la Città non può permettersi di trascurarlo.<br />

Nel Filebo, troviamo infine la contrapposizione di intelligenza e<br />

piacere: all‟uomo non si addice una vita di pura intelligenza, perché<br />

questa è propria degli dei, e neanche una vita di puro piacere, perché<br />

è solo degli animali. Dunque si tratta di cercare e comporre una<br />

cosiddetta vita mista di intelligenza e piacere. Notiamo che a questo<br />

punto la frittata è fatta: si è operata la separazione tra intelligenza e<br />

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