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LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

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Tuttavia non si tratta affatto di modestia intellettuale. Consideriamo<br />

per esempio le seguenti proposizioni:<br />

- «Il piacere, essendo un dato immediato <strong>del</strong>la coscienza, è in sé<br />

stesso indefinibile». [2]<br />

- «Il piacere è uno stato di carattere insieme fisico e psichico, che<br />

costituisce un dato originario e immediato <strong>del</strong>l‟esperienza». [3]<br />

Queste affermazioni trovano la loro ragione d‟essere nella<br />

convinzione che qualunque definizione o giudizio sul piacere<br />

legherebbe il piacere stesso a un oggetto prestabilito o a una<br />

prescrizione, e allora... addio piacere. Chi ha riflettuto e ha scritto su<br />

questo tema ha certamente avvertito <strong>del</strong>l‟angoscia, in modo<br />

particolare per aver compreso che si tratta pur sempre <strong>del</strong> tema <strong>del</strong>la<br />

libertà <strong>del</strong> moto umano, il cui destino per ognuno non è<br />

predeterminato.<br />

In sintesi, siamo subito posti di fronte al legame esistente tra<br />

angoscia e piacere. In base ai termini introdotti nell‟insegnamento di<br />

questa Scuola, la cosa è ben comprensibile, se si pensa<br />

all‟articolazione tra eccitamento di un corpo, legge di moto e meta di<br />

esso.<br />

A questo proposito, l‟idea che il piacere sia per sua natura<br />

insaziabile, incalcolabile, infinito, va sottoposta a critica, anche se in<br />

essa c‟è qualcosa di plausibile: il punto in cui si ha ragione a pensare<br />

il piacere come incalcolabile non è nell‟ammissione di un desiderio,<br />

o appetito, per sua natura insaziabile perché alla ricerca di un<br />

godimento sempre maggiore, ma perché c‟è (alla lettera) incalcolabilità<br />

nell‟apporto sempre irrinunciabile <strong>del</strong>l‟Altro. Il piacere<br />

è per sua natura eteronomo. <br />

Se lo si colloca in stretta connessione col tema <strong>del</strong>la legge, è<br />

facile riconoscerne la parentela stretta con altri termini, tutti presi dal<br />

linguaggio comune: soddisfazione, innanzitutto, o soddisfacimento<br />

(anch‟essi distinti in più di un dizionario di psicologia),<br />

appagamento, conclusione <strong>del</strong> moto, meta, felicità, bene, beneficio,<br />

benessere, grazia, favore, fortuna, pace, vantaggio, profitto,<br />

guadagno, fruizione (la lista non si propone di essere esauriente).<br />

Inoltre, anche là dove i due termini figurano in coppia, non è<br />

indifferente che si parli di piacere/dolore o di dolore/piacere: per<br />

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