LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero

Tommaso, facendo leva teoreticamente sulla stessa nozione di anima
come forma.
[28] Si consideri che per la posizione cattolico-ortodossa la tesi che
determina l‟incompatibilità di una psicologia filosofica con la propria
dottrina è quella che sostiene l‟unicità dell‟intelletto potenziale e non
quella che si limita a affermare l‟unicità dell‟intelletto agente.
In particolare l‟eventuale affermazione della unicità, «separatezza» e
trascendenza dell‟intelletto agente rispetto ai singoli soggetti umani ha
una spiccata parentela con la dottrina agostiniana di Dio come fonte
dell‟illuminazione attuosa della facoltà conoscitiva dell‟anima
singolare, che è concezione sicuramente ortodossa.
Dal canto suo Tommaso, si fa anche assertore dell‟individualità
dell‟intelletto agente, ravvisando in questo assunto sia una cogente
conclusione filosofica sia una corretta esegesi dei testi dell‟aristotelico
De Anima.
[29] Non è possibile in questa sede seguire dettagliatamente tutti i percorsi
logici dello scritto tommasiano, per cui sia all‟occorrenza sufficiente la
concisa delineazione dell‟impianto speculativo principale.
[30] Come già noto Tommaso, alla scuola di Aristotele, ritiene che l‟anima
razionale eserciti, nel sinolo umano, anche le funzioni proprie delle
altre anime subordinate.
Nell‟uomo, pertanto, essa detiene anche un appetitus sensibilis, che,
tuttavia, non le è peculiare, perché tipico dell‟anima sensitiva.
[31] Non si dimentichi che il termine «intellettualismo» designa, in
riferimento alla scolastica medioevale, una posizione teoretica,
secondo la quale il primato dell‟intelletto sulla volontà si declina in
una pluralità di aspetti e di titoli, sia di ordine ontologico-metafisico
sia di ordine assiologico, che lo accreditano.
[32] La disposizione della volontà verso il bene in generale, cioè verso la
totalità della realtà in quanto considerata come bene, è
un‟implicazione di un‟apertura alla totalità costitutiva dell‟anima
razionale, per la quale nella sua dimensione intellettivo-cognitiva essa
«è, in un certo senso, tutte le cose (anima quodammodo omnia)».
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