LA CITTA' DEI MALATI, II VOL (1995) - Società Amici del Pensiero
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privo e non può, di conseguenza essere danneggiato da stimoli<br />
eccessivi, come, invece, accade al primo. <br />
[24] Basti al chiarimento di questa locuzione l‟avvertenza che la causa<br />
motrice, per essere tale, deve essere sì in atto, ma non necessariamente<br />
nella stessa maniera in cui l‟ente diveniente, tramite il divenire,<br />
assume in atto la determinazione di cui, senza il contributo <strong>del</strong>la causa<br />
motrice, sarebbe rimasto privo. <br />
[25] Con l‟affermazione, inferita per mezzo <strong>del</strong> corredo concettuale <strong>del</strong>la<br />
fisica, <strong>del</strong>l‟intelletto agente (omettendo, al momento, ogni<br />
considerazione attorno all‟intelletto potenziale), la psicologia valica gli<br />
stessi confini <strong>del</strong>la fisica nella quale, come si è detto, è installata in<br />
quanto ne è una sezione, e accede al campo <strong>del</strong>le «forme separate»,<br />
<strong>del</strong>le «sostanze non-sensibili, degli enti eterni e inalterabili; accede,<br />
cioè, al campo ontologico in cui consiste, per Aristotele, il divino e la<br />
cui scienza è la filosofia prima come teologia. Una più esatta<br />
ubicazione <strong>del</strong>la psicologia deve, pertanto, rettificare la sua iniziale<br />
inclusione nella fisica, non perché a essa non appartenga (che, anzi, in<br />
essa ha il suo radicamento), ma perché non ne è interamente catturata,<br />
sporge oltre di essa e condivide in parte, il luogo <strong>del</strong>la teologia.<br />
Quest‟ultima e la fisica sono le regioni conoscitive adiacenti di cui la<br />
psicologia è, in qualche modo, intersezione. <br />
[26] I compiti e i limiti di questa esposizione escludono una ricostruzione<br />
<strong>del</strong>le vicissitudini <strong>del</strong>la quaestio de intellectu attraverso gli antichi<br />
commentatori, i contributi degli Arabi e le dispute nell‟età scolastica<br />
medioevale; viene offerto pertanto, solo un rapido schizzo <strong>del</strong>la<br />
posizione di Tommaso. <br />
[27] I testi tommasiani notevoli sulla tematica considerata sono la<br />
«quaestio LXXV» <strong>del</strong>la Summa Theologiae e il «liber <strong>II</strong>» <strong>del</strong>la Summa<br />
contra gentiles (sezioni «de intellectu» e «de anima», capp. LXX<strong>II</strong>I-<br />
XC), cui si può aggiungere il giovanile Scriptum sulle sentenze.<br />
Si noti che il conseguimento <strong>del</strong>la tesi <strong>del</strong>l‟immortalità <strong>del</strong>l‟anima,<br />
richiede, oltre alla prova che l‟anima è indipendente dal corpo, per cui<br />
non si corrompe a causa <strong>del</strong> corrompimento di esso (non si dà<br />
corrompimento per accidens), anche la prova che l‟anima non si<br />
corrompe per se (ossia a causa <strong>del</strong>la precarietà ontologica <strong>del</strong>la sua<br />
stessa natura). Questo segmento <strong>del</strong>la dimostrazione è tracciato da<br />
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