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EUV EX 543
iv. Camini su j ’èùv. V. qui avanti Andi suj'ém.
vedere se sieno trasparenti (che direbbonsi vane o seeine),
> Chitè j ’ì 3v. Abbandonar l'uova. fig. Abbandonare i suoi e quelle che noi sono, che diconsi piene e sono recenti.
(tolta la metaf. dai polli o colombi, quando non segui­ Env. Rompe j ’éùv. Scocciar le uova. Romperne il guscio, la
tano di covar« le uova, finehé nascano i pulcini o pic­ coocia.
cioni).
» Ronpe j'éhv ant el cavagn. Rompere o guastare le uova
» Col o Cola dj’éùv. Uovajo o uovaja (uso tose). 11 rivendi­ nel paniere, che anche dioesi rompere o guastare l’uovo
tore o la rivenditrice delle nova.
in bocca; si dice proverbialm. del guastare i disegni
» Covura dj'èvv. Incubazione. 1 covare o la covatura degli altrui presso alla conclusione.
uccelli.
* Serchè o Goardè el peil ant l'éuv. Cercare o guardare il
» Esse com beive un èùv. V. qui avanti Beivie unu cosa cotn pelo nell’uovo. Proverbialm. mettersi a considerare quaducè,
ecc.
luuque minutissima cosa, o cercar cose da non potersi
» Esse nei um Sùv auchmi eh'una gaiina doman. Essere trovare od ottenere; e più propr. sofisticare, guardale
meglio uh uovo oggi che una gallina domani. Meglio è pel sottile, perdersi in minutissime osservazioni.
un lien tieni, ohe cento piglia piglia; meglio è fringuello » Sperme per fe l'éùv. Ponzare. Far forza per mandarlo
in man che tordo io frasca ; é meglio un asine oggi che fuori.
un barbero a a. Giovanni. Prov. significanti, assai più » Vede o Conosse el peil ant l’éùv. VedePP 0 conoscere il
valere una eosa piccola che si possegga, di quel che pel nell’uovo. Dicesi di chi è d'acutissimo ingegno, clic
vaglia una grande che non si abbia, e che solo si scorge ogni minuzia, prevede tutto e quasi vede l'invi­
speri.
sibile.
> Fe vm j'etw dar. Assodar le uova.
» Véitid dl’éùv. follicolo dell'aria. Quel vano che vedesi
» Calura dl'éùv. Occhi dell'uovo, e dottrinalm. cicatricula. neH’estremilà più ottusa dell'uovo.
Vescichetta bianchiccia che vedesi nella membrana ohe Eùvra (v. contad.). 1 pali che si pongono a sostegno delle vili.
investe il tuorlo dell’uovo, e nella quale seorgonsi le Ei. Voce lat. frequentemente adoperata nell’uso per, gii, una
prime tracce della formazione del pulcino ; detta in aU volta, per lo addietro, ecc., come ex ministro, già mi­
cuni luoghi segno del gallo.
nistro, o per lo addietro ministro.
» GrSùjn dl'éùv. Guscio dell’uovo.
G\ abrupto. avv. (v. lat.). Exabrupto, esarrutto. In un tratto,
» J'éùv a vejta dal beth. La gallina è bella e buona, di pel improvvisamente.
becco la fa le uova (Lastri, Firenze, Cena d’ayricol-r Eieat (v. lat.). Exeat. Permesso in iscrìtto, che un vescovo
tura). Le galline fanno l’uova pel becco. Modo proverb. accorda ad un suo diocesano per portarsi in altra diocesi
che c’insegna essere necessario dar ben da beccare alla ad esercitare le funzioni del suo ministero.
gallina, chi la vuole feconda d'uova. 11 quale proverb. Eiequatur (v. lat.). Eiequatur. Ordine attergate o subatterpreso
ia senso più lato pare possa anche fig. assimi­ galo di un giudice, in forza del quale si procede all'eselarsi
a quest’altro, la bocea ne porta le gambe.
cuzione di una sentenza o di un decreto.
* L'euval'è galà. L ’uovo è gallato. Si dice in ischerzo par­ » Exequatur. Dicesi pure l’autorizzazione che viene accorlando
di giovane donna, essere incinta.
data dal principe ad un console straniero di esercii »re
» Odor tfeitv man. V. in Odor.
nello Stato le proprie funzioni.
• Pien com un èùv. V. in Pien. add.
E i equo et bono. Ex aequo et bono. Questa frase latina, che ù
* P i nen fe d'éùv. Averlo ristretto. Espressione contadi­ d’uso frequentissimo anche pel linguaggio italiano, denota
nesca quando si vuol dire che le galline non fanno più doversi attenere e regolare, non secondo lo stretto di­
uova.
ritto, ma giusta le regole dell’equità o secondo ciò che
• Piè j'éùv. Mondar l’uova.
pare più ragionevole.
i Pietà bianca interna cantra la grèùja dl'ntv. Panna o fii professo, avv. (v. lat.). Ex professo ed anche esprofessu.
pannume. Pellicina bianca e sottile, della quale è rico­ Per professione, pienamente; e talvolta con perfeperta
la parte interna del guscio dell'uovo.
zione.
t Porta Su«;. V. Ceeheiiera.
E l proposito, avv. (v. lat.). Ex proposito. Di o con proposito,
» Quand le cose a comenso andè mal, fin le gaiine a van determinatamente, a posta, scientemente.
fe l'éùv fóra d ea. Proverbio che ci dimostra che quando Ei tempora, avv. (v. lat.). Ex tempore. All'improvviso, senza
uno comincia ed avere sfortuna, non è cosa che gli riesca pensarvi avanti.
a bene.
Ei voto. avv. Ex vota. Espressione latina, che significa le
> fìajè j'éùv. Sperare le uova. Opporre le uova al lume per offerte promesse per un voto.
P
. Sesta lettera dell'alfabeto e quarta delle consonanti, che accennare il passato: per es. Un an fa. Or é l’anno o
pronunciasi effp.
or é un anno, un anno fa, da un anno indietro.
a (T. di mus.). Fa, fpfaut. Quarto suono della scala dialo-? Fa. Un pess fa. Un pezzo fa, già tempo, tempo fa.
nica e naturale; e nome pure del modo o tuono che parte Fabiech- Balordo, babbione, badalone, pecoreccio, besrio,
da essa.
gocciolone, pacchiarotto, sciocco, scimunito. V. anrlie
* Ciav d'fa. Chiave di bas60.
Bubeo e Patalok.
a (in m. avv.). Voce che si accoppia a* nomi di tempo per ¡Fabrian. Dicesi in m. b. perischer., il culo, tafanario, eulisc
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