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Catalogo Experimenta 06

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EXPERIMENTA <strong>06</strong> - INTORNO AL FUTURO: VIAGGIO NELLE TECNOLOGIE INVISIBILI<br />

12<br />

VENT’ANNI DI EXPERIMENTA<br />

a cura di Piero Bianucci<br />

<strong>Experimenta</strong> con questa edizione compie vent’anni. L’esordio fu a Villa<br />

Gualino, sulla collina torinese, il tema era “Fenomeni dal mondo della<br />

scienza e della tecnica”, l’iniziativa, allora come oggi, dell’Assessorato<br />

alla Cultura della Regione Piemonte (retto all’epoca da Giovanni Ferrero)<br />

in collaborazione con Radiostuff. Per il nostro Paese fu qualcosa di inedito.<br />

Un evento pilota. Nel 1985 l’Italia non conosceva ancora mostre<br />

scientifiche interattive rivolte al grande pubblico. Il concetto di “science<br />

center”, che poi avrebbe messo radici in Francia, Inghilterra, Spagna,<br />

Olanda e anche da noi, era quasi sconosciuto. C’era, remoto, il mito<br />

dell’Exploratorium di San Francisco, in California, fondato nel 1969 da<br />

Frank Oppenheimer. Ma pochi in Italia ne avevano una conoscenza diretta.<br />

Come l’Exploratorium, <strong>Experimenta</strong> si fondava sull’idea pedagogica<br />

che si impara meglio se ci si diverte e se si mettono le mani su oggetti<br />

concreti, facendo prima l’esperimento e poi il ragionamento che lo spiega.<br />

Oggi queste sono nozioni ovvie. Nel 1985 apparivano rivoluzionarie.<br />

La prima edizione di <strong>Experimenta</strong> (con Tullio Regge presidente del comitato<br />

scientifico e Pino Zappalà curatore) riproduceva alcuni classici<br />

exhibit di acustica, meccanica, ottica, elettromagnetismo. C’erano,<br />

per esempio, paraboloidi per concentrare a distanza la voce e mostrare<br />

la natura ondulatoria del suono, la bicicletta sul filo, esperimenti sulla<br />

conservazione della quantità di moto. Cioè exhibit nei quali la persona<br />

del visitatore diventa parte dell’esperimento. Il successo fu immediato<br />

e l’assessorato alla Cultura della Regione Piemonte dal 1985 in poi ha<br />

fatto della divulgazione scientifica tramite una didattica ludica e interattiva<br />

una costante della propria politica. Una scelta premiata dal<br />

successo: i visitatori sono stati in media più di centomila, le scuole hanno<br />

trovato in <strong>Experimenta</strong> l’occasione per una gita intelligente, si sono<br />

creati rapporti organici tra la mostra e le aziende a tecnologia avanzata<br />

sul territorio, con l’Università, il Politecnico, i centri di ricerca.<br />

In vent’anni non c’è tema scientifico che <strong>Experimenta</strong> non abbia toccato:<br />

biologia e biotecnologie, lo sport, il cervello, l’Intelligenza Artificiale,<br />

l’astronomia, l’esplorazione dello spazio, il cinema, l’energia, il mito del<br />

paranormale, le telecomunicazioni, l’informatica, la robotica, la lotta per<br />

la sopravvivenza, la montagna e la sfida olimpica.<br />

I temi hanno costeggiato gli sviluppi della ricerca, ma anche i problemi e<br />

le inquietudini che talvolta il progresso scientifico porta con sé. Evitando<br />

mitizzazioni trionfalistiche (che sarebbero, tra l’altro, antiscientifiche).<br />

Negli anni, gli exhibit sono divenuti tecnologicamente più sofisticati, è<br />

cambiata la sede, da Villa Gualino al Parco Michelotti, sono cambiati<br />

molti membri del comitato scientifico. Ma non è cambiato il principiobase:<br />

“fare e divertirsi per poi capire e imparare”.

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